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Turismo. Ponte 1 maggio: record di arrivi

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Marcello Coppola Consulting

Si annuncia un ponte del primo maggio da tutto esaurito nelle strutture ricettive della Campania. La conferma arriva dalla sezione regionale di Federalberghi, secondo la quale il trend registrato negli hotel è sostanzialmente in linea con i dati nazionali recentemente diffusi da associazioni di categoria e siti web specializzati. Anzi, secondo gli albergatori campani, il numero di arrivi e presenze supererebbe di circa il 3 per cento quello segnato nello stesso periodo dello scorso anno: segno della buona salute e del forte appeal, a livello nazionale e internazionale, di cui gode la Campania insieme alle sue bellezze e alle sue strutture ricettive.

Napoli si conferma tra le mete più ambite dai vacanzieri di tutto il mondo, al pari di altre città come Roma, Venezia, Firenze, Bologna, Torino, Matera, Mantova, Milano e Palermo. Il tempo clemente e la qualità del mare, certificata dai risultati dei primi test stagionali eseguiti dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpac), fanno sì che anche le località balneari della provincia partenopea siano particolarmente gettonate: è il caso della penisola sorrentina e delle isole del golfo di Napoli, a cominciare da quella di Ischia dove, nel solo ponte del 25 aprile, la Capitaneria di Porto ha segnalato lo sbarco di 42.428 passeggeri e 4.195 veicoli a fronte dei 41.977 passeggeri e 3.825 veicoli registrati nello stesso periodo del 2017.

Ad apprezzare le bellezze naturali e le eccellenze gastronomiche, i siti culturali e l’eccellente qualità delle strutture ricettive regionali sono gli ospiti italiani, ma anche stranieri: i tedeschi, ormai habitué della Campania nel periodo primaverile, gli anglosassoni, affezionati in particolar modo alla penisola sorrentina, e gli asiatici, particolarmente interessati a quanto la regione è in grado di offrire.

Positivo il commento di Costanzo Iaccarino, presidente campano di Federalberghi: «I riscontri in termini di arrivi e di presenze confermano la cultura dell’ospitalità e la vocazione all’accoglienza che hanno fatto della nostra regione una meta turistica di fama mondiale. L’auspicio è che questo  trend possa trovare piena conferma nella prossima stagione estiva e, perché no, anche nel resto del 2018».

 

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