venerdì, Aprile 26, 2024
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Salvatore Di Guida. Da Vico al Cern

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Marcello Coppola Consulting

Voleva fare l’astrofisico. Avrebbe studiato le stelle. Ma si è spinto oltre, alla particella di Dio. Salvatore Di Guida è il fisico delle alte energie di Vico Equense, selezionato dal Cern, l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare, di Ginevra dapprima per una borsa di studio, della durata di un anno. Il suo impegno lo ha reso indispensabile al gruppo di ricerca e, così, è arrivata ben presto anche il contratto, di tre anni. Poi ha deciso di rimanere, per concludere un iter di ricerca iniziato giù dalla tesi, quando i fasci di protone ancora non c’erano. Oggi, invece, dalla simulazione, si è passati all’esperimento dei due fasci di protoni accelerati e lanciati in direzione opposta in un anello circolare di 27 chilometri di diametro. Questi si scontrano in quattro punti, dove sono posti i rilevatori, che individuano (e fermano) le tracce, gli eventi fisici determinati dallo scontro. Ogni 25 nanosecondi avvengono circa 40 collisioni. Salvatore Di Guida ha il compito di calibrare e allineare l’enorme mole di dati per costruire le tracce. Insomma, per capire l’origine della massa e il motivo della scomparsa dell’antimateria.

Sembra un lavoro estremamente complesso e delicato. Eppure, per averti portato a vivere in un Paese che non è il tuo deve piacerti proprio…

Kind of. Ci sono giorni esaltanti, in cui senti che nessun lavoro potrebbe darti le stesse soddisfazioni, ed altri in cui sembra che nulla vada per il verso giusto. Credo che sia così in ogni lavoro. Quello che in realtà mi dispiace davvero è non poter dedicare il tempo che vorrei alla mia famiglia. Pur avendo mia moglie e i miei due bambini qui, il tempo per “viverli” è sempre molto limitato. Insomma, con il mio lavoro, il rapporto è l’odi et amo di catulliana memoria.

Che tipo di lavoro fai?

Al momento è un lavoro da ingegnere informatico. Attraverso un software complessissimo, devo raccogliere i dati per la calibrazione. Si tratta di una griglia computazionale che ha centri di calcolo in 50 Paesi nel mondo, per poter catalogare i dati.

Quindi hai competenze anche in ingegneria informatica?

Ovviamente sì. Proprio per l’esperienza maturata nei primi anni al Cern, l’università Guglielmo Marconi, mi ha offerto un dottorato di ricerca, che sto cercando di concludere, anche se la conciliazione famiglia – lavoro – studio è abbastanza difficile.

Il tuo lavoro si inserisce in un esperimento condotto ad oggi a Ginevra. Puoi parlarcene?

Innanzitutto c’è da dire che si tratta di un esperimento di fisica delle alte energie all’acceleratore LHC. Come ti ho spiegato, in questo enorme cilindro sono prodotte collisioni di protoni, e anche ioni pesanti, ad energie elevatissime. In questi “scontri” si producono numerose particelle in condizioni simili a quelle immediatamente successive all’origine dell’universo. Dunque, le particelle e gli eventi fisici determinati dalla collisione vengono ricostruiti attraverso l’analisi del loro passaggio nei rilevatori. Si tratta di strumenti alti 14 metri e lunghi 21 metri. Il peso è di circa 20mila tonnellate.

Cosa cercate?

In pratica, attraverso lo studio delle particelle e la ricerca delle interazioni fondamentali, questo esperimento intende fornire una risposta all’origine della massa. E non solo. Infatti, si investiga anche l’esistenza di ulteriori dimensioni dello spazio-tempo, la natura della cosiddetta materia oscura, il motivo della scomparsa dell’antimateria ed altre ancora.

Quanti ricercatori sono impegnati?

Faccio parte di un gruppo enorme. Si tratta di una delle più grandi collaborazioni scientifiche di sempre. Basta pensare che partecipano oltre 4mila fisici e ingegneri, che appartengono a università e enti di ricerca di 41 paesi. Comunichiamo in inglese.

Ti manca l’Italia?

Certo. L’Istituto nazionale di Fisica nucleare mi ha proposto, per il prossimo anno, di tornare in Italia, a Milano, dove lavorerò con il gruppo italiano delle alte energie, che collabora con il Cern. Quindi, il mio lavoro sarà tra Milano e Ginevra. Ci trasferiremo in Italia. Per me è motivo di gioia. Torno nel mio Paese dopo aver acquisito un bagaglio di conoscenze ed esperienze importanti all’estero.

Ma Milano non è Vico Equense.

Vico Equense è sempre il nostro punto di partenza. A Natale e in estate (io per due settimane, la mia famiglia molto più a lungo) siamo qui. Troppo lontani dal mare non si può stare…

Nancy De Maio

 

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