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Lavori a Punta Campanella, nei guai ditta di Sant’Agnello. Trema l’Ufficio tecnico di Massa

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Marcello Coppola Consulting

I costi dello smaltimento dei rifiuti venivano integralmente pagati, sebbene questi non fossero mai stati trasportati in discarica. Un’operazione che configura non solo una illecita gestione dei rifiuti, ma anche la grave truffa perpetrata a danno dello Stato attraverso una falsa contabilizzazione. Nei guai, una impresa edile di Sant’Agnello, impegnata nell’esecuzione di lavori pubblici nell’area archeologica di Punta Campanella, nel Comune di Massa Lubrense. E si configurano reati penali anche a carico dell’Ufficio tecnico del comune della Terra delle Sirene.

Ma andiamo con ordine: stamani, il personale del Comando Provinciale di Napoli del Corpo Forestale dello Stato, in esecuzione del provvedimento di sequestro preventivo del Gip presso il Tribunale di Torre Annunziata, emesso su richiesta della locale Procura, ha sequestrato, sui conti correnti di una società di Sant’Agnello (NA) operante nel settore delle costruzioni edili, circa 90mila euro, per truffa aggravata ai danni dello Stato.

L’indagine, avviata nel 2015, è nata da un controllo sulla corretta gestione dei rifiuti prodotti dall’esecuzione di lavori pubblici nell’area archeologica di Punta Campanella del Comune di Massa Lubrense.

Le opere, consistenti nel “Restauro di manufatti ed abbattimento delle barriere architettoniche di via Campanella”, prevedevano l’obbligo dello smaltimento di tutti i rifiuti prodotti dalle stesse nel rispetto della normativa ambientale vigente.

“L’indagine, svolta da personale del Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato e dal Comando Stazione di Castellammare di Stabia – recita una nota – ha invece messo in evidenza, attraverso l’esame della documentazione ambientale e fiscale, non solo l’illecita gestione dei rifiuti, dei quali si è persa ogni forma di tracciabilità, ma soprattutto, la grave truffa perpetrata a danno dello Stato attraverso una falsa contabilizzazione degli stessi”.

I costi dello smaltimento dei rifiuti, infatti, venivano integralmente pagati alla società sebbene questi non fossero stati mai trasportati in discarica.

Per i fatti in questione si profilano responsabilità penali, in ordine ai reati di truffa aggravata e falso in atto pubblico, anche a carico dell’Ufficio Tecnico del Comune di Massa Lubrense.

L’operazione, che ha permesso il recupero di risorse pubbliche indebitamente percepite, si inserisce nel quadro più generale delle attività di tutela ambientale e continuerà al fine di risalire alla reale filiera dei rifiuti illecitamente smaltiti.

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