Home salute e benessere Confessioni di una mamma "speciale" Germogli (e emozioni) sotto la neve. L’arte di essere fragili

Germogli (e emozioni) sotto la neve. L’arte di essere fragili

Oggi il risveglio è stato innevato. Osservare la neve suscita sempre una particolare sensazioni. La sua staticità ferma il paesaggio, ma quel fiocco di neve che, lento, cade e nel posarsi sparisce, trasmette comunque la cadenza del tempo. La neve copre tutto con il suo strato. Protegge ma consuma bruciando con il gelo e, quando si discioglie, lascia comunque spazio ai germogli.

L’indifferenza e la paura sono come la neve, ammantano la realtà dei fatti con freddezza, si stratificano fiocco dopo fiocco fino ad aumentare i centimetri di distanza tra la neve e quel fragile germoglio nascosto.

La non curanza delle difficoltà altrui coprono le ricchezze, celate dai molteplici e complessi funzionamenti mentali o del corpo generando l’abbandono emotivo e non solo.

Capita, a volte, che l’indifferenza non sia solo la conseguenza di barriere mentali, dovuta dall’osservare una qualsiasi disabilità con distacco e nessuna partecipazione.  Essa non deriva unicamente da una volontà consapevole o da un digiuno di esperienza, bensì può essere anche il risultato di quella chiusura figlia di un timore, che fa da scudo protettivo al cuore e non vuol portare alla luce la difficoltà familiare, la fragilità di chi accudisce, lo sconforto che spesso accompagna chi vive pelle a pelle con queste problematiche e la delicatezza di un figlio indifeso. Spesso non raccontarsi è portare umilmente una croce. Ma questo atteggiamento non protegge, anzi ostacola la crescita reciproca nei rapporti umani.

Allora lo strato di neve si innalza ed è più lento a disciogliersi.

Per combattere la solitudine che deriva da questa indifferenza bisogna spalare la neve insieme, raccontarsi con dignità per far capire, sperando che nel donarsi ci sia una crescita per chi riceve questo dono così da avere un cuore ed una mente predisposta all’ascolto e poi alla condivisione. Scavando con la nudità della sensibilizzazione si offrirà quel calore inziale per proseguire insieme.

Solo allora la neve sciolta darà spazio a quel germoglio che è il vivere per il bene comune.

Con questa rubrica io ho cominciato a scavare e spero di aver iniziato a sciogliere quel manto di neve che tutti ci portiamo sul cuore, un manto soffice ma che non va pressato altrimenti si indurisce. Un manto che va spostato con la carezza delle mani.

Colomba Belforte