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Tifosi e società si dissociano: “Non c’entriamo con le scritte contro le forze dell’ordine: la nostra è ferma condanna”. La pista del gesto sconsiderato di un “cane sciolto”

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Marcello Coppola Consulting
Le scritte offensive apparse in prossimità dei bagni dello stadio Italia, rivolte inequivocabilmente alle forze dell’ordine, non ci appartengono: verso le stesse nutriamo profondo disprezzo e ferma condanna.
Questo il senso di due comunicati elaborati nel pomeriggio di oggi dal Sorrento calcio 1945 e da un’associazione che raccoglie i principali componenti del tifo organizzato.
“La società rossonera – si legge nella nota del club rossonero – condanna fermamente questo increscioso episodio che lede l’immagine del club e della città e si augura che al più presto gli autori di tale gesto vengano individuati e perseguiti. Allo stesso modo, il Sorrento Calcio 1945 ci tiene a sottolineare la correttezza che da anni caratterizza la tifoseria rossonera ma anche come nel tempo i sostenitori della squadra si siano distinti per numerose lodevoli iniziative solidali, non ultima la raccolta fondi in favore della piccola Maria Rosaria (che dovrà sottoporsi ad un delicato intervento chirurgico) – avvenuta proprio in occasione del match contro l’Ilvamaddalena”.
Articolatissimo anche il comunicato della tifoseria: “La tifoseria organizzata del Sorrento Calcio rappresenta una realtà nota e apprezzata in tutta Italia per la sportività, per il rispetto degli avversari, per il senso di accoglienza e per l’assoluta serenità con cui si può assistere a una partita di calcio allo stadio. Si tratta di valori assolutamente indiscutibili che con orgoglio e sana passione sono stati portati in alto e in giro per l’Italia da sempre, sia durante i numerosi campionati di categoria superiore in cui ci si è trovati a ospitare realtà calcistiche molto più ampie e numerose sia in occasione di partite casalinghe sportivamente di valore per il raggiungimento di obiettivi sportivi importanti. La correttezza dell’intera tifoseria di Sorrento è riconosciuta anche dalle società e dai protagonisti che si trovano ad affrontare sul rettangolo verde la nostra squadra. Non potrebbe essere altrimenti visto che Sorrento e la sua penisola a livello internazionale sono famose e amate poiché rappresentano capitali del turismo e dell’accoglienza: tutto ciò, infatti, fa parte del nostro tessuto sociale, del nostro Dna, della nostra identità, del nostro vissuto. La violenza in tutte le sue forme non fa e non farà mai parte della nostra tifoseria, della nostra realtà sportiva, della nostra terra. Noi siamo tifosi sani e rispettosi: per questo, con chiarezza e pubblicamente, ci dissociamo pienamente dalle scritte apparse nei giorni scorsi allo stadio Italia. Quelle parole e quelle frasi non sono per nulla condivisibili né sono riconducibili a noi. Quelle scritte non possono neppure consentire, a livello mediatico, di fare una rappresentazione secondo la quale a Sorrento esiste un pubblico di violenti o intolleranti. Non è così.  La correttezza e la sportività della nostra tifoseria sono pilastri fondamentali della nostra storia dimostrati anche in occasione di risultati sportivi negativi al termine di partite e campionati. Sorrento non è mai stata violenta e mai lo sarà!”

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