mercoledì, Maggio 1, 2024
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Rossella Staiano: “Vico non ha più tempo. Il vecchio soffoca il nuovo”

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Marcello Coppola Consulting

Una campagna elettorale da 10 e lode e un percorso politico che, seppur non le ha – ancora – consegnato il posto il Consiglio comunale, sembra essere in salita. Rossella Staiano segue le assemblee cittadine, posta commenti, spesso al vetriolo, contro l’amministrazione Buonocore e continua a essere punto di riferimento per gli arolesi, e non solo.

La sua esperienza parte con l’associazionismo. Che ruolo ha avuto la sua appartenenza a “Portatori sani di cambiamento” nella scelta di scendere in campo?

Parto dal presupposto che amo trascorrere il mio tempo tra la gente, sin da piccola mi son dedicata ad attività che potessero essere di sostegno a chi non gode della mia stessa fortuna. Mi sono messa in gioco pur conoscendo i miei limiti e queste esperienze mi hanno aiutata a crescere e a riscoprirmi, convalidando il mio desiderio di essere d’aiuto alla società.

Cosa fa la sua associazione?

Portatori Sani di Cambiamento nasce dall’ascolto e dal confronto spontaneo di giovani che hanno voglia di dare voce alle proprie idee, un modo semplice di rendersi utili. Siamo una generazione che vive il disagio quotidiano e non vuole restare ferma a guardare, questo è stato ed è tutt’ora il motore che ci sprona ad essere Portatori Sani di Cambiamento. Promuoviamo da anni la cittadinanza attiva, siamo partecipi alla vita sociale ed amministrativa del nostro paese, non limitandoci ad operare in una sola borgata. Reputo necessaria la coalizione e la cooperazione tra frazioni, in quanto queste vivono disagi molto simili.

Lei è espressione di un territorio che le ha dimostrato forte sostegno. Eppure, Arola è rappresentata da un’altra figura femminile, in giunta, che ha le idee ben chiare su ciò di cui la Città ha bisogno. Che rapporti ha lei con Lucia Vanacore? Condivide ciò che sta facendo?

Il settore turistico è un ramo importante, direi fondamentale, per la crescita del nostro Paese, quindi faccio un grande in bocca al lupo a Lucia, affinché possa mettere in pratica idee produttive al cambiamento e al miglioramento di tale ambito.

Perché Maurizio Cinque non è diventato sindaco?

Un antico detto dice “Non cambiare la via vecchia per la nuova”, io aggiungerei “questo vale per chi ha paura del cambiamento”.

Se tornasse indietro, cosa non avrebbe dovuto fare il suo candidato sindaco?

Maurizio, ha creduto nei giovani, questo resta un dato di fatto, un leader democratico molto più onesto dell’immagine che gli hanno voluto affibbiare, media e controparte, nell’ultimo step della campagna elettorale. Abbiamo perso perché la nostra campagna è stata all’insegna della trasparenza e dell’onestà mentre qualcuno ha preferito approfittare, screditando un gruppo di persone, che senza inciuci e accordi pre elettorali, nel gennaio dell’anno scorso, hanno iniziato un percorso lontano dalle magagne della vecchia politica.

 

Andrea Buonocore, da sindaco, è così come lo immaginava?

No comment!

 

Chi è l’assessore di cui ha più stima?

Ne riparleremo prossimamente … quando inizieranno seriamente a darsi da fare.

 

Crede che l’opposizione stia facendo il suo lavoro?

Perché si sta dando modo all’opposizione di svolgere il proprio compito? Spesso sono state portate in consiglio delle proposte da parte dell’opposizione, molto valide, ma abbiamo di fronte una maggioranza che finge di voler dare spazio alle idee degli altri.

 

Un provvedimento che lei proporrebbe subito per la Città.

Ho tante idee, alcune delle quali già espresse in campagna elettorale, di sicuro bisogna dare priorità ai servizi essenziali, un paese non potrà mai essere efficiente se non si rende prima di tutto vivibile. Il “cittadino felice” deve essere il primo obiettivo di qualsiasi amministratore.

 

Vico Equense non è un paese per ….

Vico Equense non ha più tempo. La meravigliosa complessità del suo territorio va gestita creando opportunità per i residenti, un luogo accogliente, che generi economia. Oggi è un po’ allo sbaraglio, deve essere messo in ordine.

 

C’è una donna che lei vedrebbe candidata alla fascia tricolore nella prossima amministrazione?

La figura femminile in politica, come in qualsiasi ambito lavorativo, è ancora pesantemente penalizzata. La donna è il pilastro principale di qualsiasi famiglia, senza offesa per il sesso forte. Confido nel fatto che in futuro ci siano donne che vadano a ricoprire questo ruolo.

 

Chi tra le donne candidate nella sua coalizione avrebbe meritato un posto in Consiglio comunale?

Nutro grande stima per tutte le donne che hanno avuto il coraggio di mettersi in gioco, in questa esperienza, sia della mia coalizione che di quella avversaria.

 

Gioco della Torre. Chi va giù tra Giuseppe Russo e Ferdinando Astarita?

Perché limitare la domanda a questi soli due consiglieri? Ce ne sarebbero altri da mettere fuori.

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