Ebbene sì! Nel mondo dei cartoons questo è normale, ma nella realtà?
I continui e reiterati tentativi di “costringere e mortificare” le chiome di queste possenti querce sempreverdi (quercus ilex) riducendole a lecca-lecca e cubetti verdi (di moda nei paesi vesuviani) è criticabile dal punto di vista estetico/paesaggistico e biasimabile dal punto di vista prettamente agronomico!!!
Personalmente tali “potature” le trovo anche brutte da vedere. Inoltre gli alberi soffrono quando si asporta, gran parte della massa fogliare… subisce uno stress che è negativo per la salute della pianta… magari riuscirà a riprendersi… ma la domanda da porci è perché e chi decide il tipo di potature da effettuare?
Chi ha l’arbitrio di “propinarci” una potatura drastica, artificiosa e “formale”, da giardini illuministici – dove l’uomo dominava e modellava la Natura inventandosi l’Ars Topiaria – anzichè valutare di effettuare un intervento “informale” che valorizzi l’aspetto naturale della pianta e tenga in considerazione, soprattutto, la sua salute?
Sono certo, però, che una “lista” dei “soliti esperti agronomi del ramo” saprà rispondere, a nome del Comune, alle nostre azzardate domande.
In alternativa?
Chiamate Quadratolo!
Claudio d’Esposito