sabato, Maggio 4, 2024
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Postura e Psicosomatica. Risponde la Dott.ssa Maria Galasso, posturologa e chinesiologa

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Marcello Coppola Consulting

Chi è e di cosa si occupa il posturologo?
Il posturologo compie una valutazione funzionale globale dell’equilibrio posturale nel suo insieme e dei recettori della postura. Questa valutazione è sia di tipo clinico che strumentale con apparecchiature specifiche quali la stabilometria. Ci sono test per valutare il ruolo del piede, test sull’equilibrio (recettore vestibolare), test sulla funzione visiva (recettore oculare); altri per vedere se ci sono interferenze occlusali, cioè provenienti dal sistema masticatorio (denti e mandibola), o cutaneo, ad esempio in presenza di cicatrici importanti, e per la valutazione dell’apparato muscolo-scheletrico. Il posturologo deve saper fare un bilancio funzionale globale del sistema posturale ed analitico dei singoli recettori, ma deve anche valutare la situazione in un’ottica psicosomatica, ovvero cercare di comprendere in che misura gli aspetti psicologici entrano in gioco nella postura del soggetto. Ci sono classiche posture ben identificate e descritte che sono correlate specificatamente ad alcuni tratti emotivi e caratteriali del soggetto.
Nella tua esperienza, quali sono le possibili cause/situazioni che maggiormente influiscono sulle tensioni nel corpo?
Cattive abitudini posturali, eventi traumatici, un posizionamento non fisiologico del bacino, problemi ai denti o ai piedi come l’alluce valgo, disturbi della vista, possono comportare problematiche posturali e dare stimoli sbagliati al cervello, il quale elabora di conseguenza posizioni e movimenti non corretti, che necessitano di una appropriata riabilitazione. Anche una vita sedentaria o il sovrappeso, così come posture fisse per lunghi periodi, come capita ad esempio con un lavoro d’ufficio davanti al pc, tensioni dovute allo stress e lavori di fatica, alterano il meccanismo di equilibrio del corpo e possono provocare sollecitazioni e tensioni non naturali a muscoli e colonna vertebrale. Tra le cause maggiori che influiscono sulle tensioni del corpo, riscontrate nella mia esperienza, ci sono i DCCM (Disturbi Cranio Cervico Mandibolari); il disallineamento delle spalle e del bacino, le rotazioni corporee, la leggera lateroflessione della testa e tutto ciò che si nota nello squilibrio posturale che accompagna i DCCM, sono il riflesso di un cambiamento permanente del tono di base di certi gruppi muscolari o di tutti i muscoli del corpo che ha conseguenze biomeccaniche negative a livello di tutte le articolazioni, in quanto l’alterata funzione muscolare comporta un’alterata dinamica articolare.
C’è differenza nell’accumulo delle tensioni tra il corpo femminile e quello maschile?
Si c’è differenza riguardante l’accumulo di tensione tra il corpo maschile e quello femminile, questo è dovuto ad una questione strutturale e ormonale. Mediamente, la donna rispetto all’uomo presenta: statura, massa muscolare e massa ossea inferiore; percentuale di grasso superiore con accumulo di adipe prevalentemente nei distretti di cosce, glutei, fianchi, per ragioni ormonali e per esigenze legate al parto e all’allattamento; curva lombare più accentuata e diametro del bacino più ampio rispetto all’ uomo; maggiore mobilità articolare tranne nelle spalle e nella parte alta del tronco.
Queste tensioni possono essere connesse anche con eventuali eventi stressanti?
Assolutamente sì. Le tensioni corporee sono connesse con lo stress e con il nostro vissuto e a tale proposito mi piace citare una frase di Alexander Lowen: La vita di un individuo è la vita del suo corpo. L’atteggiamento corporeo, la postura, il tono muscolare e la condizione energetica sono sempre connessi ad una decisione esistenziale finalizzata alla sopravvivenza: questa è una legge universale. Nel corpo ci viviamo permessi e proibizioni che si esprimono attraverso i blocchi. E’ evidente che ogni persona racconterà inconsapevolmente la sua storia, proprio attraverso la forma del suo corpo, che è il risultato non solo delle tensioni muscolari, e di conseguenza del suo assetto osseo, ma anche della vitalità o energia che nonostante i blocchi è ancora presente. La rappresentazione del blocco energetico, a livello corporeo, è sinonimo di difesa caratteriale in senso dinamico. Questo perché il blocco muscolo-energetico è la risultante delle esperienze vissute dal bambino, che ha trovato una sua propria modalità di superamento degli ostacoli che la vita gli ha proposto.
In quali casi potrebbe rivelarsi utile la collaborazione tra posturologo e psicologo esperto in terapia corporea?
La collaborazione tra posturologo e psicologo esperto in terapia corporea potrebbe rivelarsi utile per la risoluzione combinata, o un notevole alleviamento, di numerosi disturbi di confine tra mente e corpo e tensioni muscolari. Quindi il posturologo, attraverso un lavoro di RPG (Riprogrammazione posturale globale), e lo psicologo esperto in terapia corporea, attraverso l’integrazione fisica, emotiva, relazionale, affettiva e psicosociale dell’individuo, collaborando possono arrivare ad avere risultati soddisfacenti nella risoluzione del problema e dei disturbi lamentati dall’individuo preso in esame.
Per maggiori informazioni è possibile contattare la Dott.ssa Galasso al numero 339 2710376.
Dott.ssa Margherita Di Maio, psicologa ad approccio umanistico e bioenergetico. Per info 331 7669068
Dott.ssa Anna Romano, psicologa-psicoterapeuta dell’età evolutiva. Per info 349 6538043

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