Le opere abusive dovranno venire giù e, contestualmente, bisognerà ripristinare lo stato originario dei luoghi. E’ quanto ingiunge il Comune di Sorrento ai proprietari di un’attività commerciale, in pieno centro storico di Sorrento, ritenuti responsabili di aver operato una serie di alterazioni edilizie in zona vincolata.
La demolizione e il ripristino delle condizioni originarie, dovranno avvenire entro novanta giorni, pena una sanzione di 20mila euro. Salvo, naturalmente, la facoltà dei proprietari di ricorrere al Tar della Campania per impugnare il provvedimento.
Provvedimento che “parte” da un sopralluogo degli agenti di polizia municipale, congiuntamente al personale dell’Ufficio tecnico, del 2015, dove furono individuate una serie di opere che sarebbero state eseguite “in assenza di titoli urbanistici ed ambientali”.
Opere che consisterebbero, tra l’altro, nella “sostituzione di rivestimenti interni e sistemazione aree esterne, nella modifica dei prospetti esterni avvenuta mediante la sostituzione degli infissi esterni, nell’apertura di tre nicchie sulla muratura esterna, nell’installazione di un distributore automatico sulla pubblica strada con alterazione del prospetto, nella realizzazione di una piattaforma in muratura destinata all’alloggio dei carrelli della spesa, nel cambio di destinazione d’uso del locale dalla preesistente destinazione ad uso deposito all’attuale destinazione ad uso commerciale, nella realizzazione di un marciapiede in luogo della preesistente rampa ubicato davanti al vano”.
Di qui, l’avvio del procedimento per demolire le opere considerate abusive. Prima dell’inizio delle operazioni di abbattimento e di ripristino, gli interessati dovranno trasmettere al Dipartimento comunale, la nomina del direttore dei lavori debitamente sottoscritta per accettazione nonché la nomina dell’impresa edile incaricata e relativo certificato unico di regolarità contributiva.