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Nel 2018 la Penisola punti su un candito unico

Pubblicato il

Marcello Coppola Consulting

Da questa parte del mondo la Penisola Sorrentina non sembra davvero godere di buona salute. Magari qualche ricco figlio di papa’, in ambito turistico sbandierera’ pure una qualche leadership mondiale, cavalcando una presunta popolarita’ da social media, ma in sostanza traspare davvero poco altro.
Le dichiarazioni degli esponenti della politica locale di certo non regalano segnali di crescita collettiva. Tutti sanno, e ormai lo sanno anche quaggiu’ in Africa, che la bellezza della nostra terra sta scemando. Per arrivare da noi ci vuole una buona dose di pazienza (per sopportare la nuova galleria) ed essere fortunati a trovare un treno della Circumvesuviana che sia decente e poco in ritardo rispetto alla media.
Il Sindaco di Meta e’ stato eletto alla Citta’ Metropolitana, ma potrebbe rivelarsi una “vittoria di Pirro”. Lui dice si a Sagristani candidato alle Politiche 2018, ma pone una condizione. Cuomo, da Sorrento, sembra di tutt’altro avviso. E ciliegina sulla torta, Rosario Fiorentino dice al mondo che Cuomo e Sagristani hanno fatto abbastanza male alla Penisola per essere riproposti.
Personalmente ritengo fondamentale mettere da parte tutti i partiti, anche perche’ non sembrano nemmeno lontani parenti di quelli che hanno caratterizzato l’Italia prima della crisi, e concentrarsi sulla rinascita comune della “Terra delle Sirene”.
Non so davvero come abbia fatto Peppe Tito a farsi eleggere, e se davvero contava sui colleghi peninsulari, ma dubito fortemente che I suoi conti siano esatti.
La sensazione e’ che per unire la Penisola non basti gridare al vento che stiamo male. Ci vuole un candidato unico. Questa terra e’ gestita a mo’ di paese da decenni. Dalle nostre parti il tempo sembra scorrere diversamente, e la gente si adagia fino a quando non gli viene a mancare la terra sotto I piedi. Non e’ un caso che tantissimi professionisti di talento vadano a fornire I loro servizi altrove. La politica locale non li accetta, anche perche’ per farsi eleggere serve fare il porta a porta, e chiaramente per alcuni il tempo per farlo e’ davvero poco.
Tenendo fuori le giovani leve, sempre per il discorso del voto “porta a porta”, restringerei l’elenco a due soli candidati: Peppino Cuomo e Piergiorgio Sagristani. Il Sindaco di Sorrento pero’ lo lascerei alla sua Sorrento, nella speranza che riesca finalmente a convogliare tutti gli altri paesi in un lavoro di promozione comune del territorio.
Il mio favorito e’ il Sindaco di Sant’Agnello, capace come pochi a relazionarsi con le alte sfere della politica extra locale, riuscendo pero’ a rimanere il “politico della porta accanto”, sempre al corrente degli eventi, e soprattutto capace di risolvere i problemi.
Quello che Sagristani ha fatto nel suo paese e’ sotto gli occhi di tutti (anche se ora ci sarebbe bisogno di cambiare un po’ di cose e persone). Sant’Agnello in pochi anni ha superato tutti gli altri Comuni della Penisola, facendosi ammirare per la pulizia delle sue strade, l’ordine ed i colori del suo verde pubblico, la capacita’ organizzativa degli uffici comunali, e dell’Istituto Comprensivo Scolastico, oltre che per i servizi cimiteriali e gli impianti sportivi.
Certe cose non si fanno se non si ama davvero la propria terra, e soprattutto se non si pensa in maniera libera, guardando alla collettivita’ prima che a se stessi.
Il caso vuole che il 2018 sia anche l’anno della fine della consiliatura santanellese. Tutto potrebbe avere un filo logico e un successore di conseguenza. Magari pero’ ne parliamo la prossima volta…

Salvatore Siviero

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