Si scrive Circum-Eav, si legge disagi. Disagi e rabbia.
Stamani, a fermarsi nella galleria tra Meta e Seiano, non è un vecchio treno dagli arredi fatiscenti e dalle carrozze imbrattate dai writers. A bloccarsi nel buio del tunnel che penetra il costone della “Sorrentina” è un nuovissimo convoglio, quelli “presentati” dalla “politica” tra squilli di tromba e annunci mirabolanti.
Qualche minuto di silenzio, motori spenti, nessuna comunicazione. Poi, la lenta “retromarcia”, fino a Piano di Sorrento. “La corsa è soppressa – spiega un macchinista -. Abbiamo rilevato un guasto”.
Il convoglio era già partito con un quarto d’ora di ritardo (poco dopo le 8): circostanza non normale, ma oramai considerata “accettabile” da queste parti.
Sullo scalo di Piano di Sorrento, storie che si intrecciano: “Dovevo andare a Roma, ora perderò la coincidenza”. “Ho un esame all’Università”. Tanti turisti smarriti, che chiedono come fare, adesso, per raggiungere gli scavi di Pompei. E ritardi a catena su tutta la linea.
Questa è la Circum, signori. Ma non facciamocene una ragione.