Ennesimo episodio che coinvolge la comunità rom, da tempo al centro di confronti e polemiche a Sorrento. Nel maggio di quest’anno è stata promossa una raccolta firme per verificare le condizioni dei minori che sostano, insieme ai questuanti adulti, lungo le strade cittadine e chiedere, al tempo stesso, l’allontanamento di questi gruppi dal territorio comunale. Circa due anni fa il sindaco di Sorrento ha emesso una ordinanza con disposizione ai vigili urbani di sequestrare le elemosine, una notizia che ha avuto risalto nazionale ed internazionale e che, all’epoca, ha provocato una dura nota della Diocesi. Nei giorni scorsi un’altra vicenda destinata anch’essa a far notizia ed inevitabilmente rumore. Un gruppo di rom è entrato in Cattedrale. Un’ episodio abbastanza ricorrente a Sorrento. La chiesa principale, luogo simbolo della città, rappresenta per i questuanti un punto di riferimento importante. Richiama, infatti, ogni giorno, numerosi visitatori che possono trasformarsi in altrettanti elargitori di elemosine. Stavolta però il gruppo è andato in chiesa per trovare rifugio con l’obiettivo di sfuggire agli agenti della polizia municipale che si erano messi sulle loro tracce. Gli agenti sono entrati in cattedrale per cercarli. A questo punto è intervenuto il parroco della Cattedrale, Don Carmine Giudici, già responsabile diocesano della Caritas e da sempre attento ai temi dell’accoglienza, che ha chiesto agli agenti di non proseguire in chiesa la ricerca dei questuanti che, nella maggior parte dei casi, si conclude con il loro accompagnamento alla stazione. E così i vigili hanno deciso di seguire l’indicazione del parroco e di non dar seguito all’attività che stavano svolgendo. Sul tema abbiamo sentito proprio Don Carmine Giudici “ ringrazio i vigili per la rispettosa cortesia che hanno avuto nei miei confronti e nei confronti di questi nostri fratelli rom, ai quali chiediamo sempre di non sollecitare elemosine nei luoghi di culto. Ma al tempo stesso in una chiesa non si chiudono le porte a nessuno. La chiesa è il luogo dell’accoglienza per definizione, dove si applica lo spirito del Vangelo di Gesù Cristo e dove ogni uomo è mio fratello”. Abbiamo sollecitato il parroco della Cattedrale anche sulle recenti polemiche legate alle petizioni e raccolte di firme con cui si chiedono maggiori controlli sui minori e sulle persone che chiedono l’elemosina in città “ le condotte illecite si perseguono, nei confronti di chiunque ed a prescindere dalla condizione sociale. Mi viene detto di bambini narcotizzati o di organizzazioni criminali che sarebbero dietro ai questuanti. Se ci sono evidenze è giusto rivolgersi alle autorità competenti. Chi ha elementi a riguardo li fornisca , facendo il proprio dovere di cittadino, ma non si alimenti la cultura del pressapochismo, del sospetto e della paura cha ha il solo effetto di incattivirci tutti, e non solo nei confronti di queste persone . Inoltre, in un procedimento giudiziario si portano reati non comportamenti che sono frutto di una cultura che a noi appare subcultura, rispetto a nostre consuetudini, anche se certe abitudini questuanti generano un indiscutibile fastidio alla comunità ed ai singoli. Colgo l’occasione per esprimere la mia doverosa solidarietà alle forze dell’ordine costrette a svolgere un lavoro delicato e per tanti aspetti di difficile esecuzione”.