L’entusiasmo per l’inaugurazione di una giostrina per diversamente abili al parco giochi “Don Luigi Verde” era ampiamente giustificato. Già, perché a Sorrento, prima del 21 marzo scorso (giorno cioè dell’installazione dell’altalena), “attrazioni” senza barriere architettoniche non figuravano in alcuna area pubblica. E tutto questo a dispetto della tradizione di una città che fa incetta di riconoscimenti internazionali in fatto di ospitalità e accoglienza.
Un controsenso nel controsenso, anche in virtù della circostanza che l’iniziativa di “portare” a Sorrento un’altalena accessibile ai bambini diversamente abili porta la firma di privati cittadini. Privati cittadini (nella fattispecie, l’associazione “Mandya Move & Mind”) che, attivando una straordinaria catena di solidarietà, sono riusciti a finanziare l’acquisto e ad attivare imprenditori “sensibili” per le relative opere di applicazione.
Il tutto, mentre il Comune di Sorrento, dietro anche sollecitazione del Pd e del Movimento 5 stelle, aveva partecipato – invano – al bando regionale per accedere al finanziamento massimo di 5mila euro da investire nell’acquisto e nell’installazione con giochi privi di barriere architettoniche.
Ma una rondine non può fare certamente primavera. Via Califano a parte, infatti, giochi per diversamente abili continuano a latitare nei restanti parchi pubblici della città.
A Villa Fazzoletti, ad esempio, l’area-giochi è esteticamente impeccabile: le attrazioni sono ben tenute, ma l’accessibilità “piena” resta una chimera.
Situazione oggettivamente più difficile al parco Ibsen (foto a sinistra e in basso): alla “puntuale” custodia di un’associazione che si occupa – tra l’altro – di offrire servizi alle persone disabili, non corrisponde una fruizione piena di un’area che, anche a causa di un precedente contenzioso e di un lungo “stop”, presenta gravi carenze strutturali.
Anche sul web, circolano foto decisamente inquietanti, tra giochi impraticabili, fontane trasformate in acquitrini e strutture che meriterebbero interventi non semplicemente ordinari. Interventi necessari giusto per non vanificare gli ingenti investimenti effettuati in sede di realizzazione dell’area e per salvaguardare l’immagine di un posto che “lega”, in un ideale gemellaggio, Sorrento e la città norvegese di Skien, che diede i natali a Henrik Ibsen, a cui è dedicato il parco. Anche qui, in ogni caso, mancano giochi privi di barriere architettoniche.