L’attenzione era tutta concentrata lì, sul nono punto all’ordine del giorno. L’atto di indirizzo sul futuro di Piazza Mercato. Una bocciatura implicita del Progetto Passarelli ed una promozione implicita del Progetto Elefante. Sono le due di notte quando inizia la discussione. Prende la parola Raffaele Esposito, il capogruppo di Podemos.
Chiede il rinvio della discussione. E’ un atto troppo importante per essere liquidato così in fretta. Il pentastellato Salvatore Mare si associa. Dall’opposizione fanno sapere che il progetto non era agli atti del Consiglio e nemmeno negli uffici.
La maggioranza appare un po’ sbandata. L’Assessore Rossella Russo quasi invoca una sospensione. Il Sindaco Vincenzo Iaccarino si volta alla sua destra. Guarda il suo vice Pasquale D’Aniello e poi si convince che è il momento di forzare la mano.
Si vota.
Prende la parola il Consigliere di maggioranza Antonio D’Aniello. Il rappresentante del Partito Democratico gela tutti. Condivide le perplessità della minoranza e annuncia che lascerà l’aula per non mettere in difficoltà il resto del gruppo.
Alla fine non parteciperà al voto. Così come non parteciperà al voto l’altro Consigliere PD Marialaura Gargiulo. Prima della seduta aveva annunciato che avrebbe portato qualche minuto di ritardo. Invece poi non è mai entrata in aula.
Prima di passare alla conta la Podemos Monia Cilento prova un accorato e quasi tenero appello alla responsabilità, persino alla trasparenza. Parole che rimbalzano sui banchi della maggioranza e le tornano dietro come macigni. La Cilento si scontra forse per la prima volta contro la real-politik. Fa fatica a prenderne atto, ma poco importa.
Si va al voto. Dieci sono i favorevoli. I presenti. I contrari lasciano tutti l’aula.
Iaccarino sorride. E’ un sorriso che vorrebbe simulare una soddisfazione che di fatto non c’è.
A meno di un anno dal suo insediamento la sua maggioranza si è già spaccata. Una frattura insanabile, destinata solo ad acuirsi in un continuo stillicidio quotidiano.
L’inizio di una fine che era già scritta, ma che è in largo anticipo su quanto previsto.
j.p.