martedì, Marzo 25, 2025
HomePsico NewsTradizioni natalizie ai tempi del Covid-19

Tradizioni natalizie ai tempi del Covid-19

Pubblicato il

Marcello Coppola Consulting

Il mese di dicembre è oramai inoltrato, mancano ancora poche settimane ed entreremo nel vivo delle festività natalizie, eppure quel clima di magia che solitamente connota questo periodo dell’anno pare che in questo 2020 si faccia sentire solo timidamente. La pandemia mondiale da Covid-19 sta cambiando il nostro stile di vita, mutando le nostre abitudini, e a risentirne sono inevitabilmente anche le nostre tradizioni natalizie. Girare per le nostre città illuminate dalle luci a tema, l’attesa degli zampognari con la loro musica assordante quanto emozionante, le prime domeniche di dicembre trascorse in giro per i mercatini natalizi: queste, come altre esperienze, ben si prestavano a predisporci a vivere pienamente le festività. Quest’anno, la mancanza di alcune tradizioni ci fa toccare ancora di più con mano quanto esse abbiano per noi un valore affettivo che va oltre il vivere nel qui ed ora quel momento. Le tradizioni evocano ricordi del nostro passato e delle persone che ve ne hanno fatto parte. Pensiamo alla preparazione del presepe o dell’albero di Natale, che sono generalmente “fatti di famiglia”: se vi dedicate a farlo con presenza e desiderio, vi scoprirete a rievocare tanti ricordi che ruotano intorno a quell’evento; i battibecchi sul modo più opportuno di dare una collocazione ai pastori, quella volta che il vostro cucciolo di cane vi ha tirato giù tutto il lavoro fatto scambiando le decorazioni per giochi, e così via. Oppure pensiamo a quelle ricette di leccornie natalizie che si tramandano di generazione in generazione al punto che nel prepararle vi sembra quasi di tornare a casa della bisnonna, che la mattina del ventiquattro dicembre sapeva di fritto e di miele. Le tradizioni insomma, danno un senso di continuità con il passato, ma non solo: nel metterle in pratica diamo loro la possibilità di essere poi tramandate, nel futuro, insieme alla storia della nostra famiglia. Inoltre, ci fanno sentire più forte il senso di appartenenza anche ad una cultura: un pò come quando si giocano i mondiali di calcio e ci sentiamo tutti più appassionatamente e unitamente appartenenti ad una nazione, o come quando guardiamo le immagini da tutto il mondo del conto alla rovescia verso il nuovo anno e ci sentiamo, come tutti gli altri, esseri umani colmi di speranze e propositi per il futuro. La pandemia purtroppo ci toglierà l’aspetto su cui tendenzialmente ci concentriamo di più nel prepararci alle festività natalizie: la convivialità e i lunghi tavoli intorno a cui si radunano intere famiglie, obbligandoci così, però, a riscoprirne un senso più intimo e profondo, in casa e solo con i parenti più intimi. Il Covid ci sta già togliendo tanto, non permettiamogli di privarci anche di alcune delle nostre tradizioni perché ne abbiamo bisogno: la loro ciclicità è per noi fortemente rassicurante, infondo siamo esseri abitudinari e ciò che si ripete ci fa bene, ci dona un senso di stabilità in una vita in continuo cambiamento. Addobbiamo casa, anche se non potrà venirci a trovare nessuno, ma nel farlo riscopriamone il significato. Ad esempio, ricordi la tradizione dell’albero di Natale da cosa trae origine? Perché viene scelta proprio una tipologia di albero sempreverde che resiste anche al più rigido inverno? I significati che questa usanza ha assunto nella storia variano, ma tutti rimandano alla speranza, di cui mai come ora abbiamo fortemente bisogno. Se aspetti tutto l’anno per poterti dedicare a pensare e a cucinare il cenone natalizio ma quest’anno sarete solamente in due, non è detto che tu debba rinunciare: sicuramente, purtroppo, ci sarà un parente, un amico, una famiglia di vicini che sta vivendo con difficoltà questo momento storico e a cui un piatto preparato da te potrà regalare un momento di piacere. Ci piace ripetere, perdonateci se lo facciamo troppo spesso, che anche dietro le peggiori crisi si celano grandi opportunità, a patto che siamo in grado di coglierle. Che le nostre tradizioni natalizie possano continuare a fare da ponte tra ieri e domani, tra noi e l’altro, tra nostalgia e speranza. Che la distanza fisica a cui siamo costretti possa permetterci di riscoprire una più autentica vicinanza affettiva all’altro. Che queste festività, forzatamente spogliate dall’abbondanza e dallo sfarzo, siano vissute all’insegna della riscoperta del grande valore delle piccole cose.

 

Leggi tutti i nostri articoli, gli eventi, le iniziative e gli approfondimenti quotidiani sulla pagina facebook e instagram  Studio Psicologico Romano-Di Maio. Potete porci le vostre domande scrivendo in privato alla pagina Facebook o Instagram dello studio (Studio Psicologico Romano-Di Maio).

 

Dott.ssa Margherita Di Maio, psicologa-psicoterapeuta ad approccio umanistico e bioenergetico. Per info 331 7669068

Dott.ssa Anna Romano, psicologa-psicoterapeuta dell’età evolutiva. Per info 349 6538043

 

Ultimi articoli

Successo per l’evento formativo sulla cura del dolore a Vietri sul Mare

Si è tenuto lo scorso 16 novembre, presso il Lloyd’s Baia Hotel di Vietri...

C. Mare. Antonio Coppola: nuovo ospedale e rilancio delle Terme

“È un’ottima notizia l’avvio della gara di progettazione del nuovo ospedale sulla collina...

Piano.Non fitto ai B&B: è Fernando Maresca che parla non Giuseppe Arpino

Nel numero di Agorà oggi in edicola, per un involontario errore di impaginazione, è...

“Politelling – le storie che cambiano il mondo”: la nuova politica tra narrazione e comunicazione raccontata nell’ultimo libro di Pasquale Incarnato

Napoli – In un mondo in continua evoluzione, tra tecnologia e innovazione, anche lapolitica...

Articoli simili

Alimentazione, sport e benessere.

Dottore, partiamo da una curiosità in merito al suo ambito di intervento: cosa spinge...

L’intervento neuropsicomotorio: quando, come e perché

Dott.ssa Anna Apuzzo, Terapista della neuro e della psicomotricitá dell'età evolutiva: di che cosa...

Psiche e Soma. “Dovremmo imparare ad ascoltare i messaggi che il nostro corpo ci manda, e a indagare quando ci si rende conto che...

Chi è e di cosa si occupa?  Mi chiamo Lorena Pastena e sono una fisioterapista. ...