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Spunta una nuova ipotesi sulla scomparsa di Luigi Celentano: il ragazzo vittima dell’omofobia

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Marcello Coppola Consulting

Perché Luigi Celentano è andato via?

Cosa ha spinto Luigi Celentano a lasciare la sua casa, il suo paese?

Cosa può aver spinto il diciottenne di Meta a  fuggire in piena notte con pochi euro in tasca?

A Fulvia Ruggiero, la madre, solo un messaggio con il telefonino: due cuori spezzati.

Luigi era vittima di  bullismo ha raccontato da subito Fulvia alle telecamere della trasmissione televisiva Chi l’ha visto?

Perché però tanta violenza?

Quali le ragioni delle continue aggressioni? In altre parole perché, Luigi, era diventato una vittima designata?

L’ipotesi di Claudio Finelli

Sono in tanti a chiederselo, ma dalla rete viene paracadutata un’ipotesi fino ad ora solo sussurrata.

A questi interrogativi, dà una possibile risposta il servizio giornalistico andato in onda ieri sera, mercoledì 1 marzo, che ha portato le telecamere di Rai3 a Meta, nel paese in cui vive Luigi con la sua famiglia, per provare a capire le ragioni di questa violenza assurda subita dal 18enne.

A sostenerlo è Claudio Finelli, Presidente dell’Arcigay Campania, in un articolo apparso su Prideonline nella giornata di ieri.

E qui la sorpresa. Ai microfoni dell’inviato qualche ragazzo ha detto che Luigi era chiamato “femminella”. Termine che, com’è noto, è un napoletanismo che spesso viene utilizzato per designare, con evidente disprezzo, un ragazzo omosessuale.
Ecco che allora la storia delle violenze subite da Luigi e la sua fuga inspiegabile hanno iniziato a definirsi, purtroppo, come l’ennesimo caso di omofobia di cui siamo costretti a parlare nel nostro Paese. E non importa sapere se Luigi sia o non sia omosessuale. È atto omofobico qualsiasi forma di violenza perpetrata ai danni di persone omosessuali o percepite come tali.

Aggiunge ancora Finelli nel suo pezzo.

I racconti da Piazza Cota

In effetti i racconti fatti dai ragazzi ascoltati a Piazza Cota dall’inviata di RAI 3 aprono uno nuovo spiraglio.

E’ sempre stato un tipo strano.

Racconta uno di loro che ad un tratto viene interrotto da una voce alle sue spalle.

‘O chiammavano femmeniello!

Poi i ragazzi entrano più nel dettaglio e uno di loro spiega.

Tre settimane fa, prima di scomparire disse che lui doveva andare a fare una sfilata e lo minacciarono. Stesso un ragazzo di giù Piano, della Marina di Cassano. Gli disse ma che devi fa’ cu’ sta sfilata ‘e moda, tu si’ ricchione.

Lo stesso giovane, l’unico ripreso senza viso oscurato, aggiunge.

Un giorno a Sorrento, io ero di testimone, però non ragazzi di Piano. Ragazzi o di Sorrento o di Castellammare lo spogliarono nudo.

Al di là delle ipotesi lanciate dal corsivista di Prideonline una cosa appare certa: è bullismo. Questa volta a raccontare di aggressioni non è più solo Fulvia Ruggiero, la madre di Luigi Celentano.

Forse è il caso che l’oasi felice della Penisola sorrentina inizi ad interrogarsi.

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