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Il migrante | Il ritorno al Nord dopo le feste di Natale…

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Marcello Coppola Consulting

Cari lettori,
il ritorno a Voghera dopo le feste di Natale è contrassegnato dal mio animo depresso e annoiato; eh sì capirete che ritrovare la nebbia, il freddo pungente, le strade vuote non è il massimo.

In questi giorni, però, ho avuto modo di scoprire qualcosa di nuovo e di molto interessante che voglio raccontarvi: un mio collega mi ha invitato a farmi da cicerone nella visita del Duomo di Pavia, che io avevo visitato ma molto velocemente.

Sabato scorso siamo andati e dopo avermi mostrato i vari affreschi, mi dice che ci avviamo verso la parte più bella e cioè le spoglie di San Siro, alche io scherzando gli dico: “ ma nooo, San Siro è lo stadio di Milan e Inter, io preferisco San Paolo”, il mio collega ridendo mi porta dietro una specie di muretto e vedo le spoglie del santo il quale, (continua il mio cicerone) secondo una leggenda nata in Italia nel 1330 dall’autore del “De laudibus Papiae” era il giovinetto che porse le ceste Gesù con i pani e i pesci per la moltiplicazione e poi venne in Italia con San Pietro e mandato ad evangelizzare la zona di Pavia divenendone vescovo.
Questa leggenda è contestata da altri storici che, invece, fanno risalire la vita e le opere di San Siro intorno al IV sec.

Io, comunque sono stato molto contento di conoscere la storia di questo santo che tanto ha fatto per Pavia e per la zona circostante della Pianura Padana e mi ha tirato un po’ su di morale.

A scuola c’è stata una novità: è arrivato un bambino rumeno, il quale si è appena trasferito qui in Italia e non parla italiano, ma lo capisce forse per il motivo che la mamma, qui già da qualche anno a casa gli parla nella nostra lingua; il nostro Preside lo ha messo nella classe mia e delle mie colleghe; io dopo averlo presentato alla classe l’ho messo nel banco con l’alunno più chiacchierone che esiste al mondo e devo dire che si sta ambientando bene, d’altronde i bambini hanno risorse e energia che noi adulti non ci immaginiamo neanche.

Ora vi lascio e vi aspetto alla prossima.

Salvatore Foggiano

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