C’è anche il carottese Giosuè Agrillo tra gli indagati per l’incidente che due giorni fa ha visto perdere la vita a tre marittimi imbarcati sulla Sansovino, nave-traghetto della Caronte Tourist (ex Siremar), che era ferma nel porto di Messina.
Dopo quarantotto ore di intense indagine, infatti, la Procura di Messina ha emesso una serie di avvisi di garanzia, in vista dell’autopsia, ma anche di una ricostruzione di quanto accaduto, due “accertamenti tecnici non ripetibili”, a cui potranno partecipare anche i consulenti nominati dagli indagati.
Oltre ad Agrillo, titolare di una società napoletana che si occupa per la Caronte di vari aspetti della gestione delle navi, gli avvisi di garanzia sono stati notificati anche nei confronti di Salvatore Virzì, il comandante del Sansovino, che è ancora ricoverato al policlinico di Messina; Fortunato De Falco il direttore di macchina; Luigi Genghi, amministratore delegato di Caronte & tourist, la società che ha rilevato il Sansovino e tutta la flotta della Siremar, e Domenico Ciccò, ispettore tecnico della società responsabile della sicurezza.
Due quindi i filoni dell’inchiesta, coordinata dalla procuratrice aggiunta Giovannella Scaminaci. Uno riguarderebbe la dinamica del fatto, un altro il rispetto delle norme di sicurezza, in attesa che l’esame autoptico possa rivelare quale veleno ha ucciso Christian Micalizzi, Gaetano D’Ambra e Santo Parisi.
Dalla ricostruzione dei periti si conta anche di capire cosa fosse contenuto dentro la stiva che doveva essere ispezionata e svuotata