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La scelta del partner, qualcosa non del tutto casuale

Pubblicato il

Marcello Coppola Consulting

Ma perchè ci si innamora e si sceglie di stare insieme, proprio con quella specifica persona? È importante a tal proposito chiederci quali sono le motivazioni alla base della scelta del nostro partner. Diversi sono i fattori ma, nella maggior parte dei casi, i motivi per cui le persone scelgono il proprio partner derivano da alcuni bisogni fondamentali quali quello dell’attaccamento e quello sessuale. Il primo è legato al bisogno di sicurezza, il secondo invece è legato alla conservazione della specie. In ogni caso il requisito indispensabile per un rapporto di coppa è la fiducia di base nei confronti della persona con cui si è stabilita la relazione. Questa è la netta conseguenza della qualità del legame che abbiamo avuto con la nostra figura di riferimento (di solito la madre). Ovviamente quanto più è stata soddisfacente tale relazione più tanto più si potrà sviluppare fiducia nei confronti delle relazioni con gli altri. Tanto più quella è stata ambivalente e scarsamente soddisfacente nei confronti dei nostri bisogni, tanto più sarà difficile sviluppare una fiducia di base verso gli altri. Ma la scelta del partner è una miscela tra mandato familiare e soddisfacimento dei propri bisogni. Il prevalere dell’uno o dell’altro dipende dal tipo di relazione che si ha con la propria famiglia. Quando il mito familiare prevale sui bisogni individuali il soggetto opererà una scelta influenzata dal mandato familiare, qualora invece si verifichi una ribellione rispetto ad esso osserveremo una scelta basata su caratteristiche opposte a quelle previste dal mandato familiare. Due opposti entrambi disfunzionali. È quindi fondamentale il grado di autonomia raggiunto dal soggetto, tanto più è autonomo tanto più la scelta sarà libera. Inoltre anche il contesto e il tempo in cui si svolge l’incontro influiscono sulla scelta del partner. Chi inizia un rapporto in età adolescenziale non avrà le stesse aspettative di chi lo inizia in età più avanzata, ovviamente sceglierà il partner in base ad aspettative e caratteristiche diverse. Tali aspettative e il modo in cui ci si lega alla persona amata e si vive il rapporto di coppia sono fortemente influenzati dalle esperienze che ciascuno ha avuto da bambino con la propria figura di attaccamento. Da adulti accade che al fine di costruire i nostri legami di coppia, sceglieremo persone con quelle stesse caratteristiche. In altri termini da adulti si tende ad instaurare legami che somigliano a quelli di cui si è fatta esperienza da piccoli. Questo non vuol dire che si ama il proprio partner come fosse la propria madre, ma esistono delle somiglianze sostanziali tra i due legami. Il bisogno alla base di un rapporto di coppia, a volte del tutto inconsapevole, è appunto quello di sentirsi amati, protetti e confortati. Nei legami di coppia la relazione è fondata sulla reciprocità, ossia ciascun partner interpreta un doppio ruolo, a seconda delle circostanze, a volte offre protezione e conforto, a volte ha bisogno di essere protetto e confortato. Ciò che spiega il senso di continuità tra attaccamento in età infantile e in età adulta è dato dalla rappresentazione di sé con l’altro. Il modello che il bambino costruisce di sè stesso riflette l’immagine che i genitori hanno di lui, che gli viene comunicato attraverso il loro modo di prendersene cura. Ad esempio un bambino che ha avuto esperienze di accudimento adeguate e delle figure genitoriali sensibili svilupperà un senso di sé come amabile, degno di valore e dell’altro come figura affidabile verso cui avere fiducia. Mentre un bambino che ha fatto esperienza di rifiuto, indifferenza, imprevedibilità dalle figure genitoriali svilupperà un senso di sé come non degno di amore e l’altro come inaffidabile, un senso generale di sfiducia rispetto alle relazioni intime. Questi schemi cognitivi influenzano la costruzione delle nuove esperienze e tendono a far selezionare, in maniera non del tutto consapevole, situazioni e relazioni che corrispondono alle loro aspettative così da confermarle. Per esempio se una persona non si sente degna di essere amata e non ha fiducia negli altri, selezionerà come partner proprio una persona che confermi tali aspettative quindi una persona che non le dimostri amore e di cui non può fidarsi. Questo perchè tutti noi abbiamo una caratteristica comune quale quella della coerenza e questo bisogno fa si che cerchiamo di dare conferma ai nostri modelli cognitivi e alle nostre aspettative su noi stessi e sugli altri. Si può affermare che i partner abbiano inconsciamente incastrato i loro bisogni, le loro aspettative e le loro storie. Ma questi meccanismi non sempre troppo funzionali possono essere cambiati, il primo passo verso tale cambiamento è la presa di coscienza di tali atteggiamenti, che sono arcaici e radicati da molto tempo, per tale motivo il cambiamento avviene in modo lento e graduale; ci vuole tempo per scardinare dinamiche profonde ma è comunque possibile con il lavoro psicoterapeutico e con il tempo adeguato che ovviamente varia da individuo a individuo.

 

 

Dott.ssa Rebecca Cataldo

 

 

Bibliografia:

Andolfi M.; La crisi nella coppia. Rafaello Cortina Editore, Milano, 1999;

Attili G., Attaccamento e amore. Il Mulino, Bologna, 2006;

Belsky J., Pensky E.; Development history, personality and family relationship: Toward an emergent family system. In R.A., Hinde, J. Stevenson-Hinde. Relationship within famiglie: Mutual influences. Oxford: Oxford università Press, 1988;

Bowlby J., Attaccamento e perdita, vol. 1: L’attaccamento alla madre. Boringhieri, Torino, 1972.

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