Home Psico News LA POSTA DELLA PSICOLOGA: “APRILE DOLCE DORMIRE”, NON NEL 2020!

LA POSTA DELLA PSICOLOGA: “APRILE DOLCE DORMIRE”, NON NEL 2020!

Capita piuttosto spesso che ci vengano richiesti suggerimenti o consigli relativamente a tematiche specifiche, al di fuori dello  spazio consulenziale. Alcune di queste domande toccano argomenti di interesse ad ampio raggio, così abbiamo pensato di rispondere ad esse. Potete porcele scrivendoci in privato alla pagina Facebook dello studio (Studio Psicologico Romano-Di Maio) oppure ai numeri sotto indicati. Buona lettura!

Dottoressa, in questo periodo mi sveglio di soprassalto in piena notte e non riesco più a riaddormentarmi: cosa mi sta succedendo? Dottoressa, ho difficoltà a prendere sonno la sera, con la conseguenza che poi faccio fatica ad alzarmi in un orario accettabile: è un problema? Dottoressa, ora che non c’è l’ impegno della scuola, è una buona idea lasciare i bambini liberi di andare a letto tardi?

 

La lista delle domande sul tema del sonno potrebbe continuare ancora a lungo poiché tanti, tra pazienti e conoscenti, stanno notando e segnalando delle alterazioni del ciclo sonno-veglia, con conseguenti difficoltà a mantenere una sua buona qualità. Nel provare a rispondere, mettiamo un attimo da parte la questione dell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo per fare un po’ di riflessioni generali in merito all’andamento del sonno durante il periodo primaverile. Il detto popolare che abbiamo citato nel titolo coglie un dato di fatto sostenuto anche dalla scienza: il cambiamento delle condizioni climatiche, generalmente coincidente con il mese di aprile, ci espone a temperature più alte e a maggiori ore di luce, richiedendo al nostro corpo un surplus di energie; da qui il senso di stanchezza che comunemente si avverte, con la conseguente necessità di dormire di più per recuperare. Per fortuna il nostro organismo ha una buona capacità di adattamento e, tempo qualche giorno, riesce a settare l’orologio biologico interno in modo da ritrovare il giusto equilibrio sonno-veglia. Questa la regola generale, che tuttavia già salta se usciamo dal terreno comune ed entriamo nella specificità di chi vive problemi d’ ansia: la primavera non è per queste persone il periodo migliore, infatti il cambio stagione porta con sé l’ acuirsi di tale vissuto, insieme ad irrequietezza e insonnia. Anche i disturbi dell’umore sguazzano alla grande durante questo periodo dell’anno, e tra gli svariati sintomi che li caratterizzano anche qui ritroviamo molto spesso le alterazioni del sonno. Ritorniamo adesso nel qui ed ora, ricordiamoci che stiamo vivendo un’emergenza mondiale che sta mettendo a rischio la salute e addirittura la vita di molti e che sta costringendo in ginocchio la Sanità e l’Economia del nostro Paese: a questo punto ci tocca ammettere che, anche quando non direttamente coinvolti o pur tenendoci lontani dai notiziari e dai bollettini giornalieri comunicati dalla Protezione Civile, nel momento in cui andiamo a letto la sera la nostra mente non è poi così leggera. Già questo basterebbe a dare una spiegazione alle difficoltà di addormentamento ed alle problematiche di insonnia esplose nelle ultime settimane. Tuttavia motivare non basta: se perduranti, è necessario intervenire sulle problematiche del sonno poiché una buona qualità di quest’ ultimo è fondamentale per regolare tanti aspetti della nostra vita fisica e psichica; il funzionamento del nostro metabolismo come del nostro sistema immunitario, i nostri processi di memoria e apprendimento come quelli di regolazione affettiva, risentono tutti del nostro ciclo sonno-veglia. Prima di ritenere opportuno un approfondimento con un esperto per risolvere la situazione, c’è però una domanda che possiamo porci: stiamo curando adeguatamente la nostra igiene del sonno? Ci sono alcune regole, in molti casi saltate durante questo periodo di quarantena, che possiamo provare a seguire attentamente per vedere se la qualità del sonno migliora. Ve le sintetizziamo qui di seguito. Alziamoci dal letto e torniamo a coricarci non troppo tardi e più o meno alla stessa ora ogni giorno, in modo da regolare correttamente il nostro orologio biologico interno. Facciamo in modo da tenere bene in mente che il letto è il luogo del sonno; evitiamo di restarci anche oltre le ore necessarie come anche di dormire altrove, ad esempio sul divano. Se facciamo fatica ad addormentarci, evitiamo pisolini quotidiani e di concentrare nelle fasce serali la pratica dell’attività fisica, la quale, innalzando la temperatura del nostro corpo, non favorisce il sonno. Se invece il problema sono i risvegli notturni, evitiamo di forzarci nel restare a letto se non riusciamo a riaddormentarci: piuttosto sorseggiamo una camomilla alla finestra o spostiamoci sul divano a leggere un libro, per poi tornare a letto al calare delle palpebre. Evitiamo invece l’esposizione alla luce blu emessa da tablet e smartphone che, inibendo la produzione della melatonina, interferisce con la quantità e qualità del nostro sonno. Infine, impariamo a praticare qualche esercizio di rilassamento per sgombrare la testa da pensieri e preoccupazioni prima di poggiarla sul cuscino. Attenzione: queste indicazioni valgono per grandi e piccini; se nonostante il loro rispetto le difficoltà perdurano, consultare uno specialista è fondamentale per dare un significato a questo segnale che corpo e/o mente ci stanno inviando.

 

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Dott.ssa Margherita Di Maio, psicologa-psicoterapeuta ad approccio umanistico e bioenergetico. Per info 331 7669068

Dott.ssa Anna Romano, psicologa-psicoterapeuta dell’età evolutiva. Per info 349 6538043