venerdì, Marzo 29, 2024
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IL CICLO DI VITA DELL’INDIVIDUO Alla scoperta della sessualità e dei primi rapporti di coppia

Pubblicato il

Marcello Coppola Consulting

Chiudiamo con questo articolo la serie di quelli dedicati all’adolescenza ed ai tanti cambiamenti
propri di questo periodo di vita. Volteremo pagina dunque, ma solo dopo esserci soffermate su un
ultimo aspetto che caratterizza la seconda decade della vita. Abbiamo precedentemente scritto che
lo spartiacque tra infanzia e adolescenza è dato dalla pubertà, con i tanti cambiamenti che produce:
corporei, rendendo i ragazzi pronti almeno sul piano fisico a vivere la sessualità, e ormonali, accendendo in loro il desiderio sessuale. In realtà, se vogliamo dirla tutta, la curiosità verso il
proprio corpo in generale e le zone genitali nello specifico la ritroviamo già prima dell’adolescenza,
affermazione che non stupirà chi ha fatto esperienza quotidiana di un bambino ed ha potuto osservarne i comportamenti, tra cui giocherellare con le proprie parti intime o scrutarle. E’ qualcosa
di molto naturale che fa parte del processo di scoperta del proprio sé che è prima di tutto corporeo.
In adolescenza però questo interesse assume sicuramente un’altra coloritura, più relazionale, si
comincia ad essere attratti dall’altro e nascono le prime cotte. La sperimentazione tipica
dell’adolescente, alla ricerca delle propria identità, può riguardare anche questo ambito, destando
preoccupazione nei genitori che non sempre riescono ad instaurare un dialogo con i figli su questo
tema. Eppure, oggi più che mai, in considerazione della netta precocizzazione della vita sessuale, è
fondamentale che i genitori si pongano come testimoni di una sessualità fatta anche di sentimento.
Pensiamo a come è cambiato l’accesso a materiale erotico in era digitale: è diventato più semplice,
immagini provocanti sono facilmente disponibili e con minori possibilità di controllo da parte degli
adulti. Ciò che rischia di passare in questo modo è solo la componente erotica della sessualità, vista
come gioco piuttosto che come atto condiviso e responsabile. Per quanto le scuole cerchino di far
riflettere i ragazzi sul tema attraverso progetti dedicati, anche la famiglia ha un ruolo decisivo nel
promuovere lo sviluppo di una sana esperienza sessuale e nell’accorciare le distanze tra la
maturazione fisica, che avviene prima, e quella emozionale che ha ritmi più lenti. Cerchiamo di non
creare tabù sulla questione tenendoci aperti alle curiosità dei figli anche quando sono ancora piccini,
e proviamo a gestire l’imbarazzo di fronte a domande del tipo “mamma, come nascono i bambini?” o “papà, perché si baciano quei due in televisione?”, evitando di cambiare argomento o cominciando a fare zapping. Piuttosto, teniamoci pronti a cogliere le occasioni per trattare l’argomento, mettendo a fuoco nella nostra mente risposte che potrebbero essere adeguate all’età di chi ci pone questi quesiti. Creare già da prima un dialogo aperto con i propri figli renderà più semplice parlare loro di sessualità quando saranno adolescenti. Ricordiamo però il forte pudore con cui questi ultimi cercano di preservare la loro vita dallo sguardo intrusivo del genitore, dunque con estremo rispetto di ciò, poniamoci non nell’ottica di fargli la paternale ma, con amorevolezza e autorevolezza, guidiamoli in una maggiore consapevolezza di cosa significhi creare una relazione
intima con un altro. Non dispensiamo consigli “dall’alto della nostra saggezza” ma invitiamoli ad ascoltare le proprie emozioni e a fare le proprie scelte avendo rispetto di esse piuttosto che in balìa di pressioni provenienti dal corpo o da un mondo esterno che ci spinge ad imitare e ad accelerare i tempi.

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Dott.ssa Margherita Di Maio, psicologa-psicoterapeuta ad approccio umanistico e
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