L’arte-terapia è un terreno di mezzo tra arte e psicologia, ma entrambe condividono il processo creativo. Un’opera d’arte creativa sottende un’armonia di fondo che rispecchia quella presente in chi l’ha realizzata, restituisce armonia poiché stimola le risorse insite in ogni essere vivente. L’arte permette un’espressione diretta, immediata, spontanea, arcaica ed istintiva di noi stessi che non passa attraverso l’intelletto, favorisce un atteggiamento mentale e non trasmette un metodo, stimola una forma di ricerca e non una nuova forma espressiva dettata da un altro, facilita l’espressione personale e individua le reazioni di fronte all’ambiente circostante. Inoltre, rende più consapevoli le persone delle proprie risorse espressive, stimola la curiosità sui fenomeni piccoli e grandi che si verificano nel mondo esterno ed interno. Riscoprire la capacità di dar vita, attraverso l’atto creativo, a processi inconsci consente una via d’accesso privilegiata ai nuclei vitalizzati contrastando così quelli mortiferi. Lavorando sulle risorse individuali e utilizzando le parti positive, si ottengono dei cambiamenti più facilmente e stabilmente che andando a sollecitare le parti negative, oscure. L’illuminismo è stata l’epoca che per eccellenza ha esaltato la ragione, l’intelletto, il pensiero logico, elementi legati al funzionamento dell’emisfero destro; a discapito di quello sinistro a cui sono legati processi quali intuito, percezione, creatività. Utilizzare l’arte come strumento per conoscere e trasformare, consente di riappropriarci di questo antico patrimonio rendendo possibile l’integrazione di tutte le risorse di cui disponiamo per poter vivere meglio. Già gli antichi Greci attribuivano una funzione catartica al teatro, che veniva utilizzato per liberare le emozioni represse e ritrovare uno stile di vita equilibrato. Il teatro grego può quindi essere visto come una sorta di “sostegno arte-terapeutico”, in questo particolare ambito hanno dato il loro sostegno Freud (1856-1939) e Carl Jung (1875-1961). Secondo Freud l’opera d’arte è lo specchio del mondo interiore dell’artista, delle sue strutture e dei suoi processi psichici. Seppur da un’ottica diversa, anche Jung considerò l’arte come un mezzo per esprimere le immagini appartenenti all’inconscio. Margaret Naumburg (1890-1983), psicoanalista nonché fondatrice dell’ arte terapia in America, considera l’arte ed i suoi prodotti come strumento di accesso privilegiato all’inconscio da utilizzare durante la terapia. Diversamente Edith Kramer (1916-20014), artista ed insegnante austriaca di origini ebraiche, che, attraverso l’esperienza sul campo come arte terapeuta con bambini ed adolescenti, propone una visione diversa: sposa l’attenzione dal prodotto artistico come materiale da interpretare, al processo creativo. L’arte consente a molti di sopravvivere ad esperienze dure come ospedalizzazioni lunghe e forzate, o elaborazioni di stati interni dolorosi. Per molte persone l’arte ha una funzione salvifica, di sostegno, di espressione e appagamento del bisogno. Consente di “mettere al mondo” processi psicologici che farebbero, altrimenti, fatica ad emergere.
Dott.ssa Margherita Di Maio, psicologa ad approccio umanistico e bioenergetico
Per info 331 7669068
Dott.ssa Anna Romano, psicologa-psicoterapeuta dell’età evolutiva. Per info 349 6538043