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COMUNICARE… A QUATTRO MANI “ È che se parlo rovino tutto, ma se non parlo mi rovino dentro”

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Marcello Coppola Consulting

Nell’era di internet e delle moderne tecnologie non ci stupisce che, sempre più spesso, siamo costretti ad intervenire sul concetto di comunicazione, o meglio, di comunicazione efficace! Il marketing ha regole e strategie molte più complesse di 30 anni fa, ognuno può scrivere e condividere e questa grande libertà ha lo svantaggio di inondarci di fake news, non è necessario essere fotografi per fare uno scatto da grandi quantità di likes, così imparare a comunicare e farlo nel modo giusto è diventato ancora più difficile di quanto già non fosse. Comunicare è indispensabile nonché imprescindibile. Oggi, lo è molto più di ieri.
Spesso capita che i pazienti riportino difficoltà nell’esprimersi, nel dire ciò che sentono o anche solo ciò che pensano e che questa difficoltà aumenti quando la persona o le persone destinatarie del messaggio sono più vicine. Insomma, nell’epoca in cui nessuno è irraggiungibile, in cui rintracciamo l’amichetto delle materne che ora vive con gli orsi in Canada, facciamo fatica con chi abita nella nostra stessa casa. Così accade di dover intervenire per favorire la comunicazione nelle coppie, ad esempio, marito e moglie, genitori e figli, amici, colleghi. La verità è che facciamo tutti molta più fatica ad ascoltare. La frenesia del mondo moderno con i suoi tempi perfettamente scanditi impone anche alle nostre emozioni di essere smart, concrete, produttive, ma le emozioni hanno un tempo che poco ha a che fare con il krónos e molto con il kairós e questo spesso non ce lo possiamo concedere, come se si attivasse una sorta di desiderio ossessivo di trascorrere il tempo facendo sempre qualcosa, parlando ininterrottamente senza mai ascoltare. Il tempo dell’ascolto è un tempo fatto di silenzio e silenzio vuol dire pazienza, vuol dire sentire il cuore che batte e il respiro che trema mentre l’altro da noi ci parla, magari guardandoci negli occhi! E per certe esperienze, come i silenzi, ci vuole coraggio. Spesso accade che quello che vogliamo comunicare non arrivi al destinatario come immaginavamo, eppure le parole ci sembravano proprio quelle! Proviamo a pensare ad una conversazione con un bambino, quando gli diciamo di non fare una cosa non facciamo altro che portare la sua attenzione proprio su quello che non deve fare. Se adesso vi chiedessi di non pensare ad un asino che vola, tutti mi direste che ci avete pensato, anche solo per un attimo. Proviamo a formulare le frasi portando l’attenzione su ciò che è più giusto fare invece, magari rinforzando un comportamento positivo. Quando c’è da criticare proviamo a farlo senza giudicare o mortificare l’identità. Mi spiego meglio: c’è differenza tra “non mi interrompere sempre, sei maleducato!” con “aspetta che finisca di parlare, se mi interrompi ci metterò più tempo per finire e avremmo meno tempo per stare insieme”. Inoltre, è importante congratularsi con il bambino a prescindere dalla riuscita, valorizzando l’impegno in modo da evitare che si senta amato e riconosciuto solo quando eccelle in qualcosa. Questi sono piccoli accorgimenti, utili per tutte le età. Tutti sappiamo che non comunichiamo solo con le parole, la comunicazione verbale è sicuramente quella che, nella crescita, impariamo per ultima. Lo sguardo, il tono di voce, la postura, tutto ciò influenza la comunicazione ancor prima che venga emesso il messaggio verbale. Reich, psichiatra e psicoanalista austriaco, scoprì per primo che esistono reazioni somatiche e che i corpi si influenzano vicendevolmente, che porsi dinanzi al paziente, può avere un grande potere trasformativo e terapeutico, proprio perché i due corpi comunicano stando l’uno di fronte all’altro, anche se in silenzio, in un lavoro a quattro mani. Questo accade perché i corpi sono energia, una forza interna li rende vivi e al contempo ne influenza lo stato, il moto e la reattività.
Se ha voglia di saperne di più, di provare qualche strategia per migliorare le tue capacità di comunicazione e di ascolto, se senti che fatichi a farti comprendere, se tutto questo incide sul tuo benessere, sul rapporto con il tuo/a partner o la migliore amica o un tuo genitore, allora ti aspettiamo sabato 12 maggio, presso il Centro Studi Regina Senatore, via Posidonia 111, Salerno. L’evento è gratuito pertanto è necessaria la prenotazione al numero 328 7083996 dott. Emiliano Noschese, psicologo.

Dott.ssa Margherita Di Maio, psicologa ad approccio umanistico e bioenergetico Per info 331 7669068
Dott.ssa Anna Romano, psicologa-psicoterapeuta dell’età evolutiva. Per info 349 6538043

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