venerdì, Marzo 29, 2024
HomePsico NewsChe cos’è la musicoterapia e cosa fa il musicoterapeuta.

Che cos’è la musicoterapia e cosa fa il musicoterapeuta.

Pubblicato il

Marcello Coppola Consulting

E’ facile immaginare dal nome che, la musicoterapia, sia banalmente una terapia appunto che usa come strumento, come mezzo, come viatico la musica. Ed in effetti la deduzione non è errata. Ma chi è e cosa fa il musicoterapeuta? Come si svolge una seduta?

Ha risposto alle nostre domande il Dottor Rosario Lotito.

 

Dottor Lotito, partiamo dalle basi: musicoterapeuta o musicoterapista?

Nell’ambito della musicoterapia viene definito musicoterapista colui che ha svolto un corso di poche ore, mentre il musicoterapeuta è colui il quale ha completato un corso di circa mille ore e della durata di 4 anni con formazione ed esami anche in ambito sanitario.

 

Qualche domanda personale. Se abbiamo ben capito lei, oltre ad essere musicoterapeuta, è anche musicista: che cosa rappresenta la musica nella sua vita?

Da sempre la musica sia suonata che ascoltata, ha rappresentato un mezzo per evadere e per esprimere le mie emozioni ed ancora oggi riveste un ruolo primario nella mia vita.

 

Come mai la scelta di farne uno strumento terapeutico?

Da musicista decisi di iscrivermi alla scuola di musicoterapia. Durante i primi incontri il mio professore di dialogo sonoro mi chiese di dialogare con lui attraverso gli strumenti presenti nel setting e di esprimere attraverso di essi una mia emozione, ebbene in brevissimo tempo presi contato con quella parte di me che tenevo chiusa nel profondo del mio inconscio riuscendo, prima musicalmente e poi verbalmente, ad esprimere quell’emozione altrimenti nascosta per sempre. Fu allora che compresi l’enorme potenziale della musica ed in particolare della musica come terapia.

 

Che cos’è la musicoterapia e a chi è rivolta.

La musicoterapia è l’uso della musica e degli elementi musicali (suono, ritmo, melodia e armonia) in un processo atto a facilitare e favorire la comunicazione e la relazione, ci permette di dare vita alla nostra identità sonora, ISO. Essa mira a sviluppare le funzioni potenziali e/o residue dell’individuo in modo tale che questi possa meglio realizzare l’integrazione intra- e inter-personale e di conseguenza migliorare la qualità della vita. La musicoterapia consente di avere uno spazio in cui esprimere tutto ciò che abbiamo dentro, ma soprattutto il bisogno di essere accolto, compreso e accompagnato dall’altro verso un obiettivo.

La musicoterapia viene applicata sia per risolvere situazioni connesse allo stress quotidiano sia in campo strettamente terapeutico e riabilitativo.  Solo per fare qualche esempio un musicoterapeuta interviene nei Disturbi del comportamento alimentare, nell’Autismo infantile, nei Ritardo cognitivi, negli stati depressivi, nei disturbi del linguaggio, nella cura degli acufeni ed anche per migliorare il benessere in gravidanza della mamma e del bambino.

 

Come si svolge una seduta di musicoterapia e quanto dura.

Si parte dall’osservazione e dall’ascolto, si fa una anamnesi sonoro musicale della persona, si prepara una scheda con gli obiettivi da raggiungere e vengono stilate schede relative ad ogni seduta. Poi si da spazio all’improvvisazione musicale nel caso si decida di agire attraverso la musicoterapia attiva, o altrimenti si passa alla musicoterapia ricettiva attraverso l’ascolto di brani appositamente selezionati.  Il trattamento di musicoterapia è strutturato in incontri settimanali a seconda delle esigenze del paziente. Le sedute possono essere: individuali o di gruppo della durata di circa 45 minuti ognuna.

 

Ci faccia entrare nella sua stanza: com’è il setting di un musicoterapeuta?

Ho posto molta attenzione ai colori scegliendo colori pastello, c’è un pianoforte, delle chitarre, tamburi, triangoli, piatti oscillanti, legnetti, wood block, piastre sonore, xilofoni, metallofoni dando importanza prioritaria alla mente e al corpo.

 

Ci sono problematiche per cui è consigliata?

Come risposto precedentemente i campi applicativi della musicoterapia sono svariati e tutti consigliati da medici e psichiatri.  Ma sono tanti quelli che si rivolgono al musicoterapeuta solo per il benessere psicofisico che le sedute possono dare al quotidiano di ciascuno.

 

Per diventare musicoterapeuta bisogna essere musicisti?

Bisogna avere un diploma conservatorio o comprovate competenze musicali e strumentali.

 

Ci racconta qualche aneddoto legato alla sua esperienza lavorativa come musicoterapeuta?

Durante una seduta di musicoterapia una cliente, venendo a contatto con una sua emozione di rabbia, trasferendo su di me la sua rabbia cominciò ad urlami contro e a lanciarmi anche qualche strumento a portata di mano. Fu un momento particolarmente difficile da gestire ma alla fine la cliente ne fu risollevata ed ancora oggi mi è grata.

 

Ci racconti un successo terapeutico e una volta in cui non è andata bene.

Purtroppo a volte non sempre la terapia sortisce i suoi effetti, ricordo ancora un ragazzo affetto da disturbi comportamentali in quel caso risultò refrattario a qualsiasi approccio terapeutico e dovetti rinunciare a continuare le sedute.

Un successo terapeutico a cui sono particolarmente legato fa riferimento ad alcuni anni addietro in cui avevo in terapia un ragazzo affetto da disturbi del linguaggio, dovuto ad un trauma infantile, con relativa difficoltà relazionale.  In seguito a varie sedute di musicoterapia è riuscito a superare il suo disagio verbale ed oggi ha una piena vita sociale e relazionale ed è un bravo cantante.

 

Il dottore Rosario Lotito riceve presso lo studio in via Cappuccini, 55 (S’Agnello).  Cell. 3388320230 o attivamenteinteam@gmail.com

 

Leggi tutti i nostri articoli, gli eventi, le iniziative e gli approfondimenti quotidiani sulle pagine facebook e Instagram Studio Psicologico Romano-Di Maio. Potete porci le vostre domande scrivendo in privato alla pagina Facebook dello studio (Studio Psicologico Romano-Di Maio).

 

Dott.ssa Margherita Di Maio, psicologa-psicoterapeuta ad approccio umanistico e bioenergetico. Per info 331 7669068

Dott.ssa Anna Romano, psicologa-psicoterapeuta dell’età evolutiva. Per info 349 65380431

 

Ultimi articoli

C. Mare. Antonio Coppola: nuovo ospedale e rilancio delle Terme

“È un’ottima notizia l’avvio della gara di progettazione del nuovo ospedale sulla collina...

Piano.Non fitto ai B&B: è Fernando Maresca che parla non Giuseppe Arpino

Nel numero di Agorà oggi in edicola, per un involontario errore di impaginazione, è...

“Politelling – le storie che cambiano il mondo”: la nuova politica tra narrazione e comunicazione raccontata nell’ultimo libro di Pasquale Incarnato

Napoli – In un mondo in continua evoluzione, tra tecnologia e innovazione, anche lapolitica...

Invalsi. Le prospettive di Agenda Sud

Si terrà il prossimo martedì 27 febbraio, il seminario “I dati INVALSI per il...

Articoli simili

Alimentazione, sport e benessere.

Dottore, partiamo da una curiosità in merito al suo ambito di intervento: cosa spinge...

L’intervento neuropsicomotorio: quando, come e perché

Dott.ssa Anna Apuzzo, Terapista della neuro e della psicomotricitá dell'età evolutiva: di che cosa...

Psiche e Soma. “Dovremmo imparare ad ascoltare i messaggi che il nostro corpo ci manda, e a indagare quando ci si rende conto che...

Chi è e di cosa si occupa?  Mi chiamo Lorena Pastena e sono una fisioterapista. ...