Alla fine, il Consiglio comunale ha semplicemente ratificato una decisione che il sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo, aveva già annunciato ai nostri taccuini: “Il Parco Giò? Non è una priorità”, aveva detto il primo cittadino, bocciando – di fatto – la proposta, sottoscritta da 3mila cittadini, di realizzare un parco pubblico a Vico III Rota. Un parco dove la magistratura ha bloccato la realizzazione di un parcheggio interrato.
Un’area-simbolo della lotta politica del compianto Giovanni Antonetti, già leader dell’Italia dei valori, che – prima della sua prematura scomparsa – aveva profuso impegno per fermare l’ennesima colata di calcestruzzo sulle aree verdi di Sorrento.
E oggi, con 8 voti a favori (e 4 contro), il Consiglio comunale affonda la proposta di iniziativa popolare di far rinascere l’area verde (al momento, in parte sbancata e praticamente tutta abbandonata), attrezzandola con giochi per bambini. Motivo? Una relazione istruttoria del dirigente comunale che, dati alla mano, “etichetta” l’operazione (l’area appartiene ad un privato) come non vantaggiosa per l’ente comunale.
“Qui non si tratta di contestare la relazione del dirigente – spiega il consigliere di minoranza, Francesco Mauro (Pd), che figura tra i 4 che hanno votato a favore della proposta di iniziativa popolare -. Il contenuto, magari, è incontestabile. Ma la procedura non è questa. Non si può richiedere un parere ad un tecnico, senza verificare, in via preliminare, l’esistenza della volontà politica a realizzare l’opera. Perché il problema è questo: c’è o non c’è la volontà politica? C’è o non c’è la volontà di dare credito ad una richiesta proveniente da una fetta sostanziale di cittadini? Se c’è la volontà politica, se si fa propria la richiesta di 3mila cittadini, allora, viene commissionato uno studio di fattibilità. Ma, intanto, nelle more, l’opera la si può inserire nel piano triennale. Mica è necessaria la copertura economica immediata? Tante opere vengono inserite nel piano triennale, e mica tutte hanno una immediata copertura economica? E poi, mica bisogna realizzarla necessariamente adesso? Il problema economico è un pretesto. Qui manca proprio la volontà politica e una visione prospettica…”.
Intanto, sono state avviate le procedure che dovrebbero portare al ripristino dello stato dei luoghi.