lunedì, Luglio 7, 2025
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Mi chiamo Rabbia, “non sono cattiva è che mi disegnano così!”

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Marcello Coppola Consulting

Alzi la mano chi ha riconosciuto la citazione. È la Jessica Rabbit del famosissimo film d’animazione Chi ha incastrato Roger Rabbit, tratto dal romanzo giallo Who censored Roger Rabbit? del 1981. Abbiamo affidato una delle frasi che l’ha resa celebre ad una delle emozioni più temute: la rabbia, emozione primaria insieme con sorpresa, gioia, tristezza, disprezzo, disgusto e paura (di quest’ultima ci siamo occupate nei due articoli precedenti). Quando pensiamo alla rabbia siamo portati, tendenzialmente, ad associarla ad aggressività e violenza. É uno dei motivi principali per cui è così bistrattata, come darvi torto! La violenza non è mai una buona soluzione! Questo è un dato di fatto. Ad onor del vero però, la rabbia ha numerosissime sfumature che vanno dall’Ira, Odio o Violenza, sperimentati come i livelli più alti fino a scendere al Fastidio che è notoriamente un livello molto basso di questa emozione e, per esperienza personale e professionale, anche quello più diffuso. Fatichiamo a dire “questo o quello mi fa arrabbiare”, ma per deformazione culturale, per bon ton insomma, tendiamo a dire “mi infastidisce”, anche quando il livello di rabbia percepito è più alto. Che la rabbia non venga socialmente accettata comporta delle conseguenze: tendiamo a sopprimere le sensazioni che questa ci suscita e fatichiamo a gestirne così gli effetti, diciamo ai bambini che non è giusto arrabbiarsi. Per questo aspetto vi rimandiamo al prossimo articolo, concentriamoci ora sugli effetti che tale repressione ha sugli adulti. Ogni volta che castighiamo questa emozione sopprimiamo un’importante energia vitale. La rabbia, notoriamente “disegnata” come l’emozione della violenza, è la stessa che ci fa alzare la mattina anche quando proprio non ci va. É l’energia che ci fa superare le paure quando desideriamo raggiungere un obiettivo, solo che in quei casi le diamo un nome diverso: determinazione! Ma perché, allora, ne abbiamo così tanta paura?

Denti stretti, labbra serrate, sguardo arcigno, il tipico volto della rabbia. Non solo ci abbrutisce ma ci fa, in effetti, diventare feroci. Quando siamo molto arrabbiati è più facile che diventiamo offensivi, insomma, fisicamente ed emotivamente questa emozione ci fa perdere il controllo. La società ci vuole pronti, efficaci, efficienti, risoluti e risolutivi sempre, per cui l’autocontrollo è tutto! Se vi sentite spesso nervosi o se vi criticano per eccessiva imperturbabilità, non temete: la rabbia è come un muscolo, va allenata! Possiamo distinguere tre tipi di rabbia: quella violenta, quella da sfogo o quella costruttiva. Cominciamo con l’imparare a decifrare, in base al contesto, quale’è la reazione più appropriata. Abbiamo già detto che la violenza è deprecabile, tuttavia, se vengo aggredita e scappare non è un’opzione, l’unica difesa possibile sarà l’attacco. Nel secondo caso, rabbia da sfogo, proviamo a guardarci dall’esterno per un attimo, oppure chiediamoci se quella situazione o quella persona sono realmente la miccia pronta a far esplodere la bomba. In questo modo possiamo allenarci a non prendercela con il povero malcapitato di turno ma indirizzare questa energia in attività più appropriate come lo sport, ad esempio. Se non disponiamo della capacità di rimanere centrati, allora alleniamoci a non esagerare (diventando violenti) e qualunque cosa potrà essere perdonata quando le acque si saranno calmate. Infine, se sentiamo che un obiettivo necessita di tutta la nostra prestanza fisica ed emotiva allora: levate l’àncora, issate le vele e che soffi il vento della determinazione!

 

Dott.ssa Margherita Di Maio, psicologa ad approccio umanistico e bioenergetico. Per info 331 7669068

Dott.ssa Anna Romano, psicologa-psicoterapeuta dell’età evolutiva. Per info 349 6538043

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