A Castellammare di Stabia è stata inaugurata l’Accademia “Gusto di Imparare”, creata dalla Fondazione Fanelli, che da anni è in prima linea nella lotta contro la devianza e per il recupero delle vittime della dipendenza in tutte le sue forme (sostanze stupefacenti, gioco d’azzardo, ecc.). “Questa realtà sociale del territorio rappresenta un punto di riferimento per tutti, oltre ad essere un esempio positivo di come si possono recuperare coloro che hanno avuto dei trascorsi difficili – dice il consigliere regionale della Campania, Alfonso Longobardi -. Proprio in quest’ottica nei mesi scorsi ho fatto inserire nel repertorio regionale i nuovi corsi di formazione di Maestro casaro e Maestro pastaio. In questo modo potranno nascere nuove figure professionali e proprio con l’azione di realtà come la Fondazione Fanelli e l’Accademia del “Gusto di Imparare” potranno formarsi tantissimi giovani interessati a nuovi profili lavorativi. Un grande plauso va a tutto lo staff della Fanelli ed in particolare a Don Mario Di Maio, il sacerdote che da anni opera con tantissimi volontari per assistere i più giovani e le persone vittime di dipendenza”.
“Sempre oggi, in occasione del seminario svoltosi per l’inaugurazione dell’Accademia, ho ascoltato con grande attenzione le parole del dottor Luigi Riello, Procuratore generale presso la Corte di Appello, che ha segnalato come sia importante coniugare l’azione di repressione a quella di recupero sociale – continua Longobardi, Vicepresidente della commissione Bilancio -. In particolare ho verificato come sia importante rivedere una parte della legislazione nazionale relativa alla punibilità ed alla perseguibilità dei minorenni. Oggi infatti la magistratura e la polizia giudiziaria incontrano non poche difficoltà nell’eseguire gli arresti dei minori colti in flagranza di reato. Credo occorra avviare un processo di riforma delle Leggi penali nazionali visto che i fenomeni delle baby-gang, del bullismo, dei minori che delinquono sono in aumento e necessitano di concrete azioni per essere adeguatamente contrastati.
Naturalmente la repressione è solo una parte dell’azione che devono attuare le Istituzioni pubbliche e deve coniugarsi a quella dell’assistenza sociale. In tal senso verificherò personalmente che i Comuni e gli ambiti sociali di zona si facciano caricano di attuare al meglio le politiche sociali di recupero e integrazione dei minori a rischio e di coloro che si sono macchiati di reati e illeciti”.