venerdì, Maggio 2, 2025
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Villa Fondi/ Il Sindaco Iaccarino ordina la “strage” del parco

Pubblicato il

Marcello Coppola Consulting

A Villa Fondi andranno giù sette pini ed un cipresso

La parola fine al querelle  sul parco di Villa Fondi decide di metterla il Sindaco Vincenzo Iaccarino.

Lo fa con un’alzata di ingegno delle sue: un’ordinanza. Un’ordinanza perché vi è pericolo ed urgenza. Così ordina all’ingegnere Graziano Maresca di abbattere non più due, né tre, né quattro alberi di Villa Fondi, ma addirittura otto. Sette pini ed un cipresso.

Tutto giù insomma.

Saranno abbattuti anche quelli non compromessi

Giù persino quegli esemplari non considerati dalle perizie in condizioni critiche. Vale a dire che non sarebbero dovuti essere abbattuti. Iaccarino ne spiega le ragioni del perché di questi abbattimenti dopo averne descritto le condizioni.

Pini storici di Villa Fondi - Piano di Sorrento
come apparivano i pini nell’ottobre 2015 (si notano i numerosi tagli di rami effettuati nel 2014)

Gli alberi appartenenti a questa classe, al momento dell’indagine, manifestano segni, sintomi o difetti gravi, riscontrabili con il controllo visivo e di norma con indagini strumentali. Le anomalie riscontrate sono tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale dell’albero si sia drasticamente ridotto. Per questi soggetti il tecnico incaricato deve assolutamente indicare dettagliatamente un insieme di interventi colturali. Tali interventi devono essere finalizzati alla riduzione del livello di pericolosità e devono essere compatibili con le buone pratiche arboricolturali. Qualora realizzati, il tecnico valuterà la possibilità di modificare la classe di pericolosità dell’albero.

Insomma quegli alberi potrebbero salvarsi, ma necessiterebbero di una serie di interventi, per poi valutare il risultato finale. Singolare a questo punto risulta la conclusione a cui addiviene il Primo cittadino

Nell’impossibilità di effettuare i suddetti interventi l’albero è da collocare tra i soggetti di classe D

Tradotto suona pressapoco così. Il paziente è in condizioni gravi, magari con un intervento chirurgico possiamo salvarlo. Siccome, però, nella sala operatoria stanno facendo pulizie, allora…addà murì!

Mancano i requisiti per l’ordinanza

Basterebbero queste considerazioni per parlare di un provvedimento che farà discutere. Un provvedimento peraltro adottato all’ultimo minuto. Venerdì, poco prima che gli uffici chiudessero.

Iaccarino però lo sappiamo, non si accontenta. Ci ha abituato a strafare. Anche questa volta ha strafatto.

Come precisavamo l’ordinanza parte dal presupposto che sussistano due requisiti: pericolo ed urgenza.

In questo caso mancano addirittura entrambi. Non c’è pericolo perché l’area dove si trovano gli alberi è interdetta proprio per motivi di sicurezza. Non c’è urgenza perché l’ultima perizia risale addirittura a tre anni fa. Aprile del 2014. Fu proprio in virtù di quelle perizie che si decise di chiudere parte del parco.

Mica finisce qui.

Dove prenderanno i soldi?

Ovviamente l’ordinanza non ha la necessaria copertura finanziaria. Essendo urgente non c’è bisogno. Urgente significa che stesso stamattina il funzionario si deve adoperare per metterla in pratica. Deve immediatamente far abbattere gli alberi e ripiantarne dei nuovi? Già perché Vincenzo Iaccarino ordina anche questo, sempre sul presupposto del pericolo e dell’urgenza.

La sostituzione degli stessi con altri esemplari della stessa specie.

Visto che non potranno portare avanti una procedura ordinaria, per uscirsene ne dovranno fare un debito fuori bilancio. Chi ci andrà poi a mettere il parere di regolarità ad un debito fuori bilancio che non presenta le giuste caratteristiche?

Ha deciso facebook

In realtà l’unica urgenza che ha questo provvedimento è quello di accontentare la piazza. Imbonirsi i social. Dopo gli accadimenti dello scorso 8 marzo, con la caduta della Sentinella della Statale, non si poteva più aspettare. Facebook  chiedeva l’atto di forza. Iaccarino, che su facebook è abituato a vedere anche quanti like prende l’ultima ricetta della nonna, non poteva non seguire l’onda mediatica. Non aveva più tempo.

Perciò ha agito.

Perciò ha ordinato.

 

 

 

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