A tu per tu è uno spazio di confronto, un angolo di riflessione, una lunga chiacchierata, libera, spontanea, senza schemi prefissati.
Oggi tocca al sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo. Il prossimo giro spetta a Francesco Mauro, componente dell’opposizione in Consiglio comunale.
Sindaco, partiamo da una considerazione positiva: il comparto turistico di Sorrento cresce. Su questo dato, quanti meriti sente di attestare alla sua amministrazione? Quanto invece incide la delicata congiuntura che sta investendo i vecchi competitor, in crisi a causa di difficili situazioni politiche, guerre, terrorismi?
“I risultati positivi di un comparto complesso e diversificato, come il turismo, non sono mai ascrivibili ad un singolo elemento o fattore. L’amministrazione comunale ha sicuramente dato il suo contributo, ma il merito principale va riconosciuto al lavoro sinergico tra le varie componenti in campo. Una sinergia che abbiamo sempre auspicato e favorito. La difficile situazione internazionale, che sta interessando altre località turistiche, sicuramente incide, ma, a mio avviso, in maniera abbastanza marginale”
La parola turismo a Sorrento è spesso legata al termine eventi. Il termine eventi è spesso legato alla critica di farne troppi e troppo costosi. Quando programmate una manifestazione, ad esempio, pensate al tipo di ritorno che la kermesse stessa determina?
“Assolutamente sì. Quest’anno abbiamo sviluppato la politica degli eventi in modo da realizzarne pochi in ‘alta stagione’, e, contestualmente, abbiamo moltiplicato gli appuntamenti della programmazione autunnale e invernale. E il ritorno c’è. Il nostro cartellone natalizio, ad esempio, è una certezza sotto il profilo dei benefici turistici. Ma l’obiettivo non è semplicemente il Natale, che ha già raggiunto un livello di appeal molto alto, ma è legato soprattutto alla volontà di allungare la stagionalità anche ai mesi di novembre e marzo. Abbiamo gettato le basi e siamo fiduciosi. Ma non possiamo nemmeno pretendere di farlo da soli, anche perché Sorrento, per essere a regime sono necessarie 250mila presenze mensili. E questi numeri presuppongono una ricettività operativa anche nei mesi di bassa stagione. E’ un processo che deve coinvolgere tutti. In ogni caso, siamo sulla buona strada”.
A proposito di coinvolgimento, spesso si parla delle modalità di spesa della tassa di soggiorno. Come pensate di investire i 2milioni e600 mila euro incassati quest’anno?
“Abbiamo pensato di depurare il discorso da ogni tipo di malizia, accogliendo la proposta degli albergatori di un tavolo di concertazione, con potere consultivo, per stabilire un indirizzo specifico di spesa. Al tavolo di concertazione parteciperanno tutti gli albergatori e le componenti del comparto turistico. Il maggior gettito della tassa di soggiorno, in ogni caso, sarà quasi totalmente investito per arredo urbano, restauro di opere di pregio storico, e miglioramenti alla sede stradale”.

A proposito di sede stradale: la situazione sta diventando difficile. Le strade versano in pessime condizioni, esiste un piano di restyling?
“Certamente. Ma bisogna considerare che a Sorrento c’è la possibilità di lavorare solo nei periodi di bassa stagione turistica. A completamento della metanizzazione, porteremo a compimento il programma 2016/17, con il rifacimento del manto stradale nella maggioranza delle zone cittadine. Poi, nel 2017 procederemo al piano di restyling della parte del corso Italia che si sviluppa da piazza Tasso a via Capo. Che prevede, tra l’altro, nuovi marciapiedi e nuovi spazi esclusivamente pedonali”.
Sindaco, rimaniamo in tema: in un periodo dove si parla, ancorché in maniera intermittente, di Comune unico, di unione di Comuni o di intese tra sindaci (come quella recente per eleggere Tito alla Città metropolitana), come giustifica la mancanza di un piano traffico intercomunale?
“Non la giustifico, affatto. Alla prova dei fatti, noi amministratori ci dimostriamo miopi di fronte alle esigenze della costiera nella sua interezza, preferendo curare i rispettivi orticelli. Questo è un atteggiamento, sicuramente censurabile, che ho riscontrato quando si è cercati di convergere in politiche unitarie…”
Sul web impazza il discorso sulle bici contromano. Malcostume, pessima abitudine, e violazione del codice della strada. Al di là della legittima “condanna” di turno, è possibile realizzare una pista ciclabile lungo il corso Italia?
“Ci riallacciamo al discorso precedente: fare una pista ciclabile, per un tratto di strada limitato e circoscritto, non avrebbe senso. Bisognerebbe realizzarla in maniera continuativa, ‘tracciando’ anche le strade che ricadono nei centri comunali limitrofi. La vedo difficile, soprattutto in virtù della conformazione delle nostre arterie stradali. Ma comunque la tematica merita spazio di confronto e approfondimento”.
Sicurezza stradale: la sua amministrazione ha promosso una campagna di sensibilizzazione. Lo sa, vero, che non può essere sufficiente?
“Sono d’accordo: è importante sensibilizzare, ma è necessario affiancare all’opera di informazione anche controffensive fattive, fornire risposte concrete. Per tali motivi, abbiamo interessato l’Ania, la fondazione nazionale che si occupa di sicurezza stradale, per studiare una serie di accorgimenti per rendere più sicure le nostre strade. Da questa collaborazione, è sorta, tra l’altro, la necessità di sostituire l’impianto di pubblica illuminazione a via degli Aranci e realizzare i passaggi pedonali rialzati. E’ la strada interessata da maggiori incidenti, ed era giusto partire da lì. Poi, valuteremo altre strategie per altre aree cittadine”.
La sua amministrazione ha varato anche una discutibile ordinanza anti-rom, che poi, tra l’altro, sembra anche di difficile attuazione. Ma combattere la presenza dei mendicanti in città rappresenta davvero una priorità?
“Per quanto mi riguarda, no! Non la consideravo e non la considero affatto una priorità. Ma cittadini e operatori commerciali, in maniera anche abbastanza perentoria, mi avevano continuamente segnalato la presenza di mendicanti particolarmente molesti, sollecitando un intervento. Abbiamo elaborato un’ordinanza, sulla scorta anche di provvedimenti analoghi partoriti in altri centri comunali. Non centri governati da estremisti, ma da forze politiche che hanno sempre fatto dell’accoglienza un cavallo di battaglia. Nessun razzismo. Abbiamo anche ottenuto dei risultati: l’accattonaggio molesto si è notevolmente ridotto rispetto agli anni precedenti. Non è stato cancellato, per carità, ma si è ridotto”.
Opere pubbliche, un veloce punto della situazione. Iniziamo dalla palestra della scuola Veneto.
“Abbiamo appena ottenuto i pareri necessari della Sovrintendenza. Espleteremo tutte le procedure e interverremo, senza dimenticare che dobbiamo anche mettere mano alle opere del sottotetto e del piazzale”.
Centro anziani?
“E’ in dirittura d’arrivo, entro dicembre sarà consegnato”
Dicembre, sicuro?
“Assolutamente sì”
Stadio Italia?
“Il comandante Aponte ha fatto redigere un progetto che prevede campo di calcio in superficie, parcheggi e centro fieristico interrati. Dopo lo studio di fattibilità, provvederemo a stabilire le modalità di intervento”
Tempistica?
“Medio-lunga”.
Cimitero.
“E’ pronto l’avviso esplorativo per manifestazione di interesse. Poi procederemo all’affidamento dei lavori”.
Tematica a parte merita la questione del collegamento dal porto al parcheggio Lauro. Questo finanziamento pubblico c’è o non c’è?
“Abbiamo chiesto in Regione di farci conoscere le possibilità di realizzare l’opera con copertura di fondi pubblici. Dalla risposta, che non abbiamo ancora ricevuto, stabiliremo se bisogna intervenire con un project financing o con intervento totalmente pubblico. Entro dicembre mi impegno a stabilire almeno la modalità di appalto. La mia intenzione è cercare di portare a compimento l’opera entro la fine del mio mandato. O comunque di instradarla lungo il percorso che la porterà al completamento”.
Ci sono state due proposte di iniziative popolare: una approvata, l’altra non ancora discussa. Partiamo col Parco Giò.
“Il presidente del Consiglio si è impegnato a sottoporre la tematica nella prossima conferenza dei capigruppo. Personalmente, senza nulla voler togliere al progetto e alle sue nobili finalità, non lo considero una priorità. Per me è priorità ripristinare le condizioni di sicurezza e di accesso a via Fontanella, dove 60 famiglie sono praticamente isolate”.
L’altra proposta riguarda l’istituzione del Piano per l’eliminazione della barriere architettoniche: proposta approvata dal Consiglio comunale. A che punto è l’elaborazione?
“Ammetto che si registrano dei ritardi da parte degli Uffici. Fa parte di quel lotto di ritardi determinati anche dalle continue, e per carità, legittime verifiche cui siamo continuamente sottoposti, in virtù di denunce e segnalazioni anonime. Siamo trasparenti, ma certi atteggiamenti hanno finito anche col creare fisiologiche tensioni negli uffici. In ogni caso, porteremo a compimento anche il Peba, e stabiliremo le modalità dei relativi interventi da realizzare”.
A proposito di barriere architettoniche, bisogna ammettere che alcuni ostacoli, in città, sono praticamente legittimati. E rientrano nell’ambito delle occupazioni di suolo pubblico: ci sono interi vicoletti requisiti a beneficio di questa o quell’attività commerciale. Pensate di rivedere il regolamento?
“Gli abusi non sono legittimati. Ci sono estensioni abusive di autorizzazioni legittime: questo sì. E, al momento, il regolamento offre sanzioni non sufficientemente commisurate alla violazione. Per la prossima stagione, andremo a rimodulare il sistema delle sanzioni, in modo che, in caso di reiterate violazioni, il ritiro dell’autorizzazione riguardi l’intera superficie di occupazione. Al momento, l’annullamento della concessione riguarda solo una parte di area: questo serve poco anche ai fini della deterrenza”
Questione mare: oramai gli slittamenti all’entrata in funzione del depuratore sembrano una barzelletta. Intanto, però, il mare diventa marrone, e l’immagine di Sorrento è continuamente infangata.
“Al di là del depuratore, devo ammettere che la politica sollecitata dalla nostra amministrazione in Gori sta cominciando a dare i suoi frutti. Il problema principale è la separazione delle acque, e si sta agendo concretamente per scovare gli illeciti e per imporre impianti adeguati. Il processo, naturalmente, non è immediato, però abbiamo già i primi riscontri positivi: rispetto agli anni precedenti, il trend delle analisi Arpac segna un andamento positivo”
Salute: il Consiglio comunale approvò, nel corso del suo primo mandato, una proposta di monitoraggio dell’aria. Che fine ha fatto?
“Abbiamo sollecitato l’Arpac, più volte, in tal senso, ad effettuare le rilevazioni nei punti considerati ad alta affluenza veicolare: non abbiamo avuto risposte. Ri-solleciteremo e poi provvederemo a dare incarico ad associazioni private o università”.
Tempi?
“Brevi”
Inchieste giudiziari, cimici negli uffici comunali: se ne occuperà la magistratura. Però, sindaco, crede davvero ad un presunto complotto delle opposizioni?
“Non ho mai detto una cosa del genere. Ho semplicemente preso atto di essere oggetto di ripetute segnalazioni e denunce anonime, che portano gli inquirenti di turno ad operare continue verifiche. Siamo trasparenti e lavoriamo con le porte aperte. Ma questo clima ha portato inevitabilmente a rallentamenti della macchina comunale, se non altro per mettere gli inquirenti nelle condizioni di indagare a 360 gradi. All’interno di un apparato pubblico, operano persone con diversa sensibilità: persone che, ancorché ligie e trasparenti, possono mal sopportare un ambiente non sereno, a causa di condizionamenti esterni. Ci può stare. E lo ripeto: siamo fiduciosi e disponibili verso tutti gli organi inquirenti”.
I suoi Esecutivi sono noti per essere duraturi: c’è poco ricambio. Forse è un record. Ora ha ritirato le deleghe agli assessori, quando le ri-assegnerà?
“Nelle prossime ore, ma non ci saranno stravolgimenti”
Se non ci sono stravolgimenti, perché ha operato un azzeramento di Giunta?
“Perché è il mio metodo di lavoro: quando c’è un ingresso di una nuova figura di assessore, azzero le deleghe, consulto le forze politiche e le ri-assegno”.
E’ sindaco da sei anni: si promuove, fa autocritica o si rimanda?
“Onestamente? Mi promuovo. Ma non per auto-esaltazione o per dare prova di scarsa umiltà. Ma perché ho stabilito un rapporto sincero con la città. Da quando sono sindaco, il Comune è meno frequentato, perché le persone riesco a riceverle per strada, nei bar. Cerco sempre di cambiare posto, anche solo per prendere un caffè, in modo da incontrare persone nuove. Li ascolto, acquisisco le istanze, dico sì, e dico anche tanti no. E quando dico sì, so che devo portare avanti l’impegno assunto”.
Tre priorità per i prossimi 4 anni.
Via Fontanella: bisogna ripristinare le condizioni di sicurezza e collegare 60 famiglie al resto della città. Il collegamento tra il porto e il parcheggio Lauro. Il terzo comprende tutte le opere pubbliche avviate: bisogna completarle tutte.
Essere sindaco di Sorrento, se lo immaginava proprio così?
“Sì, proprio così. Non mi immaginavo, invece, l’importanza di ricoprire questo ruolo al di fuori di Sorrento”
Se potesse tornare indietro, cosa non rifarebbe?
“Non darei tempi certi nella realizzazione delle opere pubbliche”.
Si riferisce alla Vittorio Veneto?
“Certo. Ero in buona fede, ma nei lavori pubblici, anzi nel settore dell’impiego pubblico, gli intoppi, indipendenti della volontà di indirizzo politico, sono sempre dietro l’angolo”.
Lei definì Facebook il peggiore strumento per le relazioni sociale. Eppure oramai è un canale molto gettonato da politici e semplici cittadini.
“Non retrocedo dalle mie convinzioni. Ma non è un problema di contenitore, ma di contenuti. Leggo spesso i post dei social network, ma riesco poco a stare dietro a censori e moralisti di turno. Preferisco ancora il contatto umano, e sono disponibile al confronto”.
Referendum: cosa vota?
“Voto sì”.
Motivo?
“Discorso lungo, difficile da sintetizzare. L’Italia va comunque cambiata. La Riforma registra lacune evidenti, ma è comunque un passo in avanti in termini di governabilità. Con l’attuale sistema, nato in altri contesti, siamo stagnati. E noi oggi abbiamo urgente bisogno di stabilità”.
Giuseppe Damiano