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Il migrante | Le delusioni di un meridionale al.. Nord

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Marcello Coppola Consulting

Anche qui al Nord è arrivata la Primavera. Qui si dice: “Si è aperta l’aria”: le belle giornate hanno portato un poco (ma poco) di animazione in più per le strade (anche se niente rispetto a Sorrento). Però, una cosa buona, con l’arrivo della primavera, è accaduta: l’apertura di una gelateria proprio vicino alla mia scuola. Qui tutti l’aspettavano: ed infatti al suono della campanella, uno stuolo di bambini festanti – nel giorno del vernissage – correva a fare la fila con i genitori e i nonni per comprare il gelato, insieme a maestre giovani e meno giovani con i loro libri sotto al braccio. Una scena da libro “Cuore”.

Dopo avervi raccontato del più e del meno, adesso vi racconto due episodi che mi hanno particolarmente colpito. Ieri, dopo aver terminato il mio orario a scuola, per rilassarmi un po’, mi sono seduto su una panchina a leggere il Corriere della Sera. All’improvviso si siede un uomo vicino, mi saluta (la cosa mi sembra strana, una persona socievole sarà?), poi inizia a scambiare quattro chiacchiere con il sottoscritto. E a me non sembra vero di aver trovato una persona con la quale parlare, si dimostra colto e molto formale nel discorso, io lo ascolto con attenzione, intervenendo spesso, ma… Ma dopo qualche minuto inizia a dire cose senza senso e a saltare da un argomento all’altro senza continuità o filo logico, finché si infervora, si alza, gesticola nervosamente ed io capisco che si tratta di persona “poco centrata”. Che delusione!

Un’altra delusione mi è capitata in un locale dove vado spesso e dove incontro di frequente una persona con la quale avevo preso l’abitudine di scambiare qualche parola. E la cosa mi faceva piacere, ma… Anche qui c’è un ma: un giorno (io sono alle sue spalle) questa persona al telefono (con chissà chi) inizia ad inveire contro Napoli ed i napoletani. Inutile dire che non è scoppiata una rissa per poco, ma altra delusione, oggi non lo saluto più e gli ho fatto capire che avevo ascoltato le sue “idee”.

*Racconto di Salvatore Foggiano

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