martedì, Marzo 19, 2024
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Lettera di un sorrentino: “Al più presto il percorso meccanizzato”

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Marcello Coppola Consulting

Caro direttore,

 

non sono un cittadino particolarmente attivo, non seguo molto da vicino le diatribe politiche sorrentine, perché deluso dalla passività con la quale qui si affrontano i problemi. Non sento il bisogno di esser presente con la mia opinione all’interno del dibattito pubblico, non credo che dire la nostra su ogni fosso o su ogni aiuola poco curata faccia di noi dei buoni cittadini.

Qualcuno direbbe che sono un disinteressato, un cittadino medio ormai disaffezionato alle istituzioni. Secondo lei potrei essere definito un egoista? Qualcun altro approfitterebbe per dire che sono dalla parte giusta, quella dei cittadini normali senza grossi interessi economici. È così che dovrei combattere il malaffare e la malapolitica, senza critiche costruttive e proposte concrete? No, niente di tutto questo. Oltre al totale disinteresse e alla rabbia rumorosa c’è un’altra opzione possibile: quella che ho scelto io, insieme a tanti, tantissimi altri cittadini coi quali mi ritrovo spesso a confrontarmi.

Sono un cittadino sorrentino con un lavoro onesto che mi consente di avere qualche soddisfazione, ho una moglie e due figli, con tutte le difficoltà che oggi questo comporta; provo un forte amore verso la mia città, un forte senso di appartenenza, infatti posso dirmi fiero di essere figlio della città del Tasso, della Sorrento che ha fatto innamorare Caruso e la Loren e che certamente ha vissuto periodi migliori di quello che sta vivendo oggi. Sento di appartenere alla parte silenziosa, a quella parte della nostra comunità che sa di avere interessi solo quando si parla di benessere comune: siamo persone normali, convinte che la parte giusta sia sempre quella risolutiva, meno chiassosa, che non sente la smania di aizzare continuamente il dibattito pubblico solo per il gusto di farlo.

Mi scuso per la lunghezza della premessa, ma la ritenevo fondamentale. L’occasione giusta per farsi sentire si è presentata in occasione del dibattito sul percorso meccanizzato, sull’idea dell’amministrazione di affidare a un privato un’opera che, secondo me, non risolverebbe i problemi del mondo, ma finalmente cambierebbe volto alla nostra amata Sorrento.

Sono anni che continuiamo a pagare lo scotto di gestioni pubbliche scellerate, di servizi non assicurati a pieno che penalizzano prima di tutto noi, i cittadini, e poi tutte le categorie che ne risentono di riflesso (vedi le brutte figure che facciamo ogni giorno con la Circumvesuviana). È ragionevole continuare a scappare dalle soluzioni in cui il pubblico si fa aiutare dal privato? No, per me è controproducente. È giusto essere all’erta, è giusto verificare tutte le strade possibili, ma non è mai giusto partire prevenuti, fare immobilismo, rallentare ancora i tempi di un’opera così importante, di cui parliamo da anni,  dire sempre NO a prescindere e proporre soluzioni fantasiose e infattibili (sappiamo tutti che l’azionariato popolare è una bufala, non è fattibile, e sarebbe una forma di privatizzazione).

Il progetto riqualificherà tutta la zona attorno, perché il percorso rimarrà di proprietà del Comune. Avremo un’opera che ci permetterà di pedonalizzare tutta la zona di Piazza Tasso e Sant’Antonino, magari decongestionando il traffico, sperando che tutto questo ci aiuti a respirare aria migliore, a vivere meglio. Chi dovrà farlo? Non mi interessa il soggetto, m’interessa il beneficio che porterà alla collettività. C’è il rischio di imbrogli? No, se il progetto viene scelto da un bando di gara pubblico e trasparente, ben strutturato. Battiamoci per questo, non per far perdere tempo a questa Sorrento che ha bisogno di sviluppo, di andare avanti, di correre, mentre il resto del Mondo é già anni luce avanti a noi. Lo dico soprattutto ai bastian contrari: osservate, ma non fatevi accecare dalla rabbia;  ricordatevi che c’è una Sorrento meno rumorosa che osserva, pensa e trae le sue conclusioni. Siamo un’unica comunità, ricordiamolo: un paese è quello che sono i suoi cittadini.

La ringrazio per lo spazio concessomi, la saluto affettuosamente.

M.S.

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