Gianluigi Aponte, patron dell’Msc, ha lanciato un sasso nello stagno dell’impasse permanente che da tempo blocca i grandi progetti per il rilancio di Sorrento e della sua Penisola. Il manager ha proposto di costituire una società con quote sottoscritte dai principali operatori economici della città ed aperta anche ai cittadini che intendano investire. Due gli obiettivi da realizzare con il sodalizio: il tanto atteso collegamento tra il centro ed il porto mediante un percorso meccanizzato e la riconversione del campo Italia in struttura polifunzionale con centro fieristico, area concerti e parcheggio interrato. L’idea è stata lanciata ai rappresentanti delle categorie economiche della città nel corso di un incontro tenuto presso l’Hotel Tramontano. Ad ascoltare il presidente della società di navigazione c’era il gotha degli albergatori, ristoratori, agenti di viaggio ed esercenti attività commerciali. Il fior fiore dell’imprenditoria che vive e si alimenta della crescita turistica. Una crescita che per consolidarsi e reggere la competizione internazionale, sempre più serrata, ha bisogno di servizi innovativi e nuove opportunità. E proprio lungo questa direttrice si colloca la sfida lanciata da Aponte che ha indicato anche il capitale minimo da raggiungere per la società: cinque milioni di euro. Una somma importante ma necessaria per poter realizzare interventi il cui costo oscilla tra i 35 e 40 milioni di euro. Si tratta di una svolta decisiva per dare concretezza ai due progetti in grado di cambiare la città, proiettandola in un futuro di maggiore funzionalità, minore traffico e con servizi di stampo europeo idonei ad allungare la stagione turistica. Il tutto inserito in un programma che sfida le facili certezze . Troppo facile, ha detto l’armatore, puntare nel percorso meccanizzato. Si tratta di un progetto destinato ad avere un recupero del capitale investito abbastanza sicuro. Basta dare un’occhiata ai numeri che già oggi macina il porto di Sorrento e che sono destinati a crescere. Più complessa, invece, l’operazione che punta a trasformare il campo Italia in un centro polifunzionale. In questo caso è necessario avere un progetto serio fatto di competenze, lungimiranza nelle scelte, capacità di coinvolgere e management di alto profilo. Secondo Aponte le due iniziative devono viaggiare di pari passo ed essere unite in un unico grande contenitore societario. La città e la sua economia devono contestualmente investire su entrambi: percorso meccanizzato e stadio, il facile ed il difficile. Reazioni? Costanzo Iaccarino, presidente di Federalberghi, ed ospite della serata, si è detto subito favorevole e si è impegnato a convocare entro 20 giorni un’assemblea degli albergatori al fine di fornire una immediata risposta alla proposta di Aponte. Dai primi rumors raccolti, le principali famiglie di albergatori sono pronte a dire sì. Ci sono i nomi dei Manniello, Acampora, Scala, Iaccarino e di Nino Apreda, ma altri potrebbero farsi avanti.