giovedì, Aprile 18, 2024
HomeIl migranteIl migrante | Quando sei del Sud e ti dicono: "Scappa da...

Il migrante | Quando sei del Sud e ti dicono: “Scappa da qui…”

Pubblicato il

Marcello Coppola Consulting

Racconto a cura di Salvatore Foggiano
Cari lettori,
anche il mese di maggio è arrivato e con lui il fiorire degli alberi che qui è un po’ fastidioso per via del Pitosforo che cade come una neve sottile; la città si è rianimata, il Tevere risplende sotto il ponte Vecchio mentre scorre placido verso Roma, così come le mie giornate allietate dai bambini, dagli impegni scolastici e dai pochi conoscenti del luogo.

Tra questi vi è un simpatico signore sulla cinquantina che incontro spesso per strada o al bar e, proprio l’altro giorno, mentre seduti al tavolino chiacchieravamo del più e del meno, mi ha detto: “Eppure io l’ho sempre chiamata professore o dottore ma forse dottore è brutto, ricorda malattie e ospedali”. Io gli ho risposto: “Sul dottore concordo, per me può chiamarmi anche professore o maestro, ma preferisco quando mi chiamano per nome, Salvatore, mi piace molto, senza fronzoli”. Riprende lui e mi dice: “Lei dice così perché è di Napoli, voi napoletani siete meravigliosi, io ho lavorato venti anni con gente partenopea e ricevevo un calore mai visto; eh già, perché noi umbri non vi possiamo capire in quanto siamo bestemmiatori e atei per via del fatto che siamo stati sudditi oppressi dallo Stato Pontificio nei secoli scorsi, chiusi ( infatti umbro vuol dire ombroso) e trattiamo le persone solo se ne abbiamo bisogno, infatti, io le dico di scappà il più presto possibile da qui, lei da napoletano non ci può stare bene”. Io lo osservavo e pensavo alla sua analisi molto dura, schietta e anche infervorata, però mi ha colpito ascoltare un uomo parlare così della sua terra, si vedeva che c’era una sofferenza, non era contento di dire quelle cose ma allo stesso tempo avvertiva il dovere di essere sincero.

A scuola dopo le vacanze pasquali ci siamo ritrovati e lo scorso venerdì ero in classe mia, mentre il maestro di religione spiegava il martirio di San Pietro a Roma, la spiegazione era semplice e lui molto motivato come sempre. Ma ad un certo punto un’alunna risponde alla domanda su Pietro esordendo così: “Pietro martisce a Roma…”; risate generali. Il maestro costernato trova, però, il modo di continuare, quando all’improvviso un bambino gli chiede: “Io non ho capito, come fanno a inchiodare Pietro a testa in giù, mettono la croce nel terreno? e poi come lo mantengono mentre lo inchiodano?”. Bene, a questo punto il mio collega spiega sotto voce che lo inchiodano prima di fissare la croce e conclude la lezione in modo melanconico, con il sottoscritto che lo rincuora dicendogli che riescono sempre a sorprenderti e per questo il nostro lavoro è bellissimo.
Ora vi lascio e vi aspetto il prossimo mese come sempre.

Salvatore Foggiano

Ultimi articoli

C. Mare. Antonio Coppola: nuovo ospedale e rilancio delle Terme

“È un’ottima notizia l’avvio della gara di progettazione del nuovo ospedale sulla collina...

Piano.Non fitto ai B&B: è Fernando Maresca che parla non Giuseppe Arpino

Nel numero di Agorà oggi in edicola, per un involontario errore di impaginazione, è...

“Politelling – le storie che cambiano il mondo”: la nuova politica tra narrazione e comunicazione raccontata nell’ultimo libro di Pasquale Incarnato

Napoli – In un mondo in continua evoluzione, tra tecnologia e innovazione, anche lapolitica...

Invalsi. Le prospettive di Agenda Sud

Si terrà il prossimo martedì 27 febbraio, il seminario “I dati INVALSI per il...

Articoli simili

Il migrante | La “bellezza” dei banchi pieni e la versione “rivisitata” della favola di Cappuccetto Rosso

RUBRICA A CURA DI SALVATORE FOGGIANO Cari lettori, questo mese vi scrivo con animo più leggero,...

Il migrante | Il virus e la straordinaria resilienza di docenti, alunni e personale scolastico: la scuola tra vaccini, Did e… una risata

Cari lettori, dopo le feste di Natale, contrariamente ad alcune voci sulla chiusura delle scuole...

Il migrante | Le “peripezie” di un “fuori-sede” in cerca di… una casa

Cari lettori, quest’anno non mi sono fatto sentire già dal mese di Settembre come gli...