giovedì, Marzo 28, 2024
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Di Martino “Mi dimetto a giugno, entra la Scaramellino”

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Marcello Coppola Consulting

“Massimo Trignano come presidente del consiglio comunale è venuto meno ai suoi doveri di correttezza ed imparzialità”. Lo ha detto il suo collega Ferdinando Astarita, in relazione ad argomenti non concordati ed inseriti nell’ultimo consiglio comunale. Secondo lei l’accusa è fondata e Trignano merita la sfiducia?

Non so se ci sono i presupposti tecnici per la cd. ‘sfiducia’. Se l’Avv. Astarita formalizzerà l’iniziativa e soprattutto se la porterà previamente alla nostra attenzione, ne discuteremo. Quel che è certo è che il problema “Presidenza del Consiglio” esiste da sempre, sin dal luglio 2016. Sino ad oggi, per la verità, tra le tante discussioni, ho personalmente preferito sottacere la questione per non avvelenare ulteriormente ed inutilmente il confronto politico. Ma è un dato di fatto che in questi due anni Massimo Trignano non è mai stata una figura di garanzia, davvero ‘super partes’ quale potrebbe e dovrebbe essere per ruolo, per il suo passato e per la sua cultura politica, se ancora ne conserva, come credo, qualche traccia. Capisco che, come molti, di tutti gli schieramenti, non ha smaltito le scorie velenose della campagna elettorale ma questo non credo che lo legittimi ad interpretare il ruolo di Presidente del Consiglio in questo modo. E’ alla mercé della Giunta. Invece dovrebbe innanzitutto tutelare i consiglieri e le prerogative del Consiglio, senza distinguere tra consiglieri di maggioranza e minoranza. Certi atteggiamenti e certe sortite, spesso anche ironiche contro i consiglieri di opposizione, finanche sui social, credo che non si addicano alla figura istituzionale del Presidente del Consiglio.

Ma i suoi rapporti con il Presidente come sono?

Lo stimo e l’ho sempre stimato. Ma da quando Gennaro Cinque gli fece balenare, come a tanti altri, l’idea di poter essere il Sindaco di Vico è cambiato. L’ambizione ha avuto il sopravvento. Oggi oltre ad essere Presidente del Consiglio di circolo occupa la presidenza del Consiglio comunale interpretando il ruolo senza un barlume di terzietà ma da leader della maggioranza e ciò perché evidentemente ambisce alla successione di Andrea Buonocore: ma il suo risultato elettorale è stato deludente. In futuro avrà mai i numeri per una scalata del genere?

Sempre nell’ultimo consiglio comunale è stato approvato il bilancio. E sui debiti fuori bilancio ha destato sorpresa la dichiarazione del Sindaco sulla estraneità dell’attuale amministrazione rispetto agli stessi. Quali sono le sue valutazioni? 

Le ho già espresse in consiglio. Moltissimi debiti fuori bilancio, relativi alle più svariate e colorite vicende amministrative che hanno visto protagonista l’attuale amministrazione, risalgono al periodo 2008-2015. Andrea Buonocore, oltre ad essere consigliere comunale dal 1996, dal 2011 è in maggioranza insieme a Gennaro Cinque; ha ricoperto il ruolo di Assessore al Turismo e, nell’ultima consiliatura, addirittura il ruolo di Assessore al Bilancio. Come fa ad ignorare le posizioni debitorie del Comune?

La sua Giunta poi è in piena, perfetta, inscindibile continuità con il passato: vi è Gennaro Cinque, Assessore ai Lavori Pubblici dal 2001 al 2005, Sindaco per un decennio, poi di nuovo Assessore ai Lavori Pubblici; vi è Franco Lombardi.Come può il Sindaco dichiararsi sorpreso ed amareggiato di debiti fuori bilancio di cui come amministratore già da tempo doveva essere a perfetta conoscenza? Come può separare le responsabilità sui debiti fuori bilancio dell’attuale Giunta da quelle delle passate di cui lui rappresenta il continuatore?

Mi avrebbe fatto piacere che il proclama sull’assenza di responsabilità di questa amministrazione il Sindaco lo avesse fatto in occasione dell’approvazione di tanti altri debiti, per esempio del debito in favore dell’Ing. Guadagno: invece in consiglio comunale ai miei rilievi sulle responsabilità personali dei politici di turno che oggi siedono nella sua giunta rimase silente. Guarda caso.

Ma del nuovo Assessore al Bilancio, la dott.ssa Daniela Gianna, che idea si è fatto?

Non la conosco personalmente. Devo dire che svolge il suo ruolo con pacatezza e soprattutto, caso più unico che raro, con molto rispetto verso la minoranza cui in consiglio comunale spesso si rivolge in toni collaborativi. Sono sicuro che sia molto preparata, e tra l’altro lo si percepisce. Ma questo, a differenza di quanto crede la dott.ssa Gianna, nell’attuale contesto amministrativo vicano è un disvalore. Tra un anno, quando avrà tutto chiaro, l’Assessore si renderà conto di essere seduta su una polveriera. A quel punto se vorrà rimediare al pre-dissesto latente in cui versiamo, come intendeva fare la dott.ssa Del Pezzo, le daranno il benservito. Oppure dovrà adeguarsi. Vedremo.

Randagismo. Un tema sollevato con forza dalla volontaria Angela Esposito, referente dell’Ente nazionale protezione animali. Cosa sta facendo il Comune?

Devo confessare di avere in passato in maniera un po’ superficiale sempre sottovalutato e trattato con sufficienza il problema, anche nell’iniziale periodo di conoscenza con Angela. Ma con il tempo, e proprio grazie ad Angela Esposito, mi sono reso conto dell’importanza che ha nella vita pubblica, della sensibilità che tante persone nutrono verso la problematica e soprattutto dell’incredibile, instancabile, ammirevole opera che svolgono i volontari, e tra tutti Angela. La sento e la vedo spesso e devo dire che lamenta di non avere riscontro adeguato all’interno dell’amministrazione.

Pizza a Vico e manifestazioni. Cosa pensa della promozione delle eccellenze enogastronomiche e delle bellezze del territorio?

Va benissimo. Ma il livello, per me, potrebbe e dovrebbe salire, se solo mettessimo i veri protagonisti, e cioè i pizzaioli e gli operatori enogastronomici, in condizioni di farlo. Non voglio ripetermi, ne abbiamo già parlato.

Andiamo alla politica. Nelle ultime settimane, come gruppo di minoranza, state incontrando le comunità presenti nelle varie borgate. Ci spiega il senso di questa iniziativa?

Noi siamo maggioranza nel paese. E per tale motivo è per noi è doveroso ripercorrere tutto il paese, tutte le contrade, tutti i borghi, come abbiamo fatto in campagna elettorale. Non puoi immaginare che tipo di accoglienza stiamo avendo. Vi è entusiasmo crescente. Per noi la politica è confronto e crescita collettiva. Al termine di ogni incontro stiamo raccogliendo la disponibilità a costituire un piccolo comitato civico locale e Maurizio sta coordinando la rete civica. Continueremo perché ci crediamo.

Quali sono i problemi di maggiore rilievo che vi vengono segnalati?

Devo dire che personalmente avrei voluto confrontarmi sulle attività produttive, sul turismo, sulla cultura, ma la viva voce della gente ci ha riportato un po’ con i piedi a terra e ad uno stato anteriore; qui mancano, purtroppo, ancora i servizi essenziali, come il trasporto. Ma vi è di più. Sai qual è stato l’unico comune denominatore di tutti gli incontri sin qui svolti? L’unica esigenza che tutte le borgate hanno manifestato? La sicurezza, la legalità ed il controllo del territorio. La gente ha paura che possa venir meno anche l’ultimo baluardo di benessere del nostro territorio: la tranquillità. Sul tema ci aggiorniamo, perché prenderemo presto delle iniziative.

Ma ci sono delle situazioni pubbliche che in questo momento non riesce proprio a tollerare? Delle cose che le fanno più male?

Ci sono tante distorsioni. Ma tra tutte mi viene in mente il pietoso stato di abbandono in cui versa il campo sportivo di Massaquano. E’ semplicemente uno scandalo la disattenzione che l’Amministrazione ha verso questo posto.

Non parliamo dell’antenna. Una ferita permanente sul territorio e sulle teste dei nostri figli e di chi vi abita intorno. Alla cui rimozione non abbiamo rinunciato.

Andiamo oltre l’antenna: murature crollate, spazi esterni abbandonati, il buio totale sia nelle aree esterne che sul campo sportivo. I ragazzi giocano nella penombra. Ho chiesto a tutti quelli che hanno le responsabilità del caso, anche a Gennaro Cinque, di occuparsi della vicenda. Li ho quasi pregati. Ma la verità è che se ne fregano, il ruolo e la centralità sociale dello sport non è percepita, i soldi spesi lì forse li ritengono sprecati.

Altra cosa intollerabile è la discarica antistante il palazzetto dello sport a via Madonelle: altro luogo-simbolo perché frequentato dai ragazzi.

Cosa vogliamo aggiungere? Lo stato scandaloso in cui versa l’area circostante l’edificio scolastico di Arola?

Un paese che dimentica i più piccoli ed i propri figli è destinato a morire.

Quando si dimette?

Tra maggio e giugno credo che, come concordato in campagna elettorale nel gruppo “Cambiare Fa Bene”, avrò l’onore di lasciare lo scranno ad una grande professionista, una bella e solare persona, Mariangela Scaramellino, e dopo di lei, credo, ad un uomo dal gran cuore, Ciro Maffucci. E’ giusto così. Ma io ci sarò. Sarò il settimo consigliere di opposizione.

 

 

 

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