L’anno prossimo si vota per il rinnovo del consiglio regionale della Campania. Il primo a rompere gli indugi in Penisola sorrentina è il sindaco di Sorrento Giuseppe Cuomo. Ha dato la propria disponibilità a candidarsi. Vuole rappresentare il territorio della costiera ed offrire uno sbocco politico ad un’area priva di rappresentanza in un segmento istituzionale strategico per intercettare risorse. Il primo passaggio Giuseppe Cuomo lo ha fatto con la sua maggioranza, martedì scorso, per chiamare, anzitutto i suoi consiglieri a raccolta. La risposta è stata positiva da quanto si è appreso. Ora c’è da coinvolgere l’intera Penisola. L’abbiamo sentito per capire meglio obiettivi e percorso che intende intraprendere.
Sindaco, quindi il dato è tratto: si candida alle prossime regionali?
Un momento, ho dato la disponibilità a candidarmi. Da qui ad essere candidato ne corre.
Avere un sindaco in lista è un valore aggiunto per chiunque
E’ quello che mi dicono un po’ tutti, ma diamo tempo ed intanto lavoriamo per rendere concreta questa possibilità.
Perché intende candidarsi?
Sottoscrivo ogni parola detta dal sindaco di Meta Giuseppe Tito, proprio dalle pagine del vostro giornale. La Penisola è un gigante economico, che produce un PIL in assoluto tra i più alti della Regione, ma un nano politico, siamo privi di rappresentanza nelle istituzioni che contano e senza rappresentanza le istanze del nostro territorio non si sentono. E’ ora di farci sentire. I primi risultati si sono visti con Tito alla Città metropolitana, finalmente la Penisola torna ad avere un peso specifico quando si parla della destinazione di risorse importanti per assicurare sviluppo.
Con quale schieramento intende proporsi?
La mia collocazione storica è il centro destra. Sono stato coordinatore di collegio
Ho avuto un ruolo in Provincia. E’ questa la mia area politica e culturale di riferimento.
Si dice di un suo avvicinamento alla Lega. Cosa c’è di vero?
Ripeto mi colloco nel centro destra ed in quest’area sono determinato e pronto a candidarmi.
Su quali temi intende coinvolgere il territorio?
E’ necessario fare rete anzitutto tra le amministrazioni e puntare ad avere interlocuzioni al di fuori dell’area sorrentina con territori che hanno le nostre medesime esigenze e scarsa rappresentatività, penso all’area amalfitana, per certi versi i monti lattari. Poi c’è l’area stabiese con quella straordinaria risorsa ancora inespressa pienamente in chiave turistica rappresentata dalle Terme con le varie tipologie di acque. Credo in una rinnovata sinergia dell’intera costa che va da Castellammare a Sorrento.
Si dice che la costiera è un’isola felice che macina utili e non ha grande bisogno di sostegni esterni. Lei cosa ne pensa?
Penso che non è affatto vera questa congettura. Anzitutto, una meta turistica di fama come la Penisola deve misurarsi di continuo con la sfida della competizione internazionale. Gli standard dei servizi vanno costantemente elevati, c’è l’emergenza trasporti, il problema del traffico. Sono criticità che si stanno gestendo, ma che richiedono una programmazione unitaria, condivisa, efficiente e soprattutto risorse adeguate.