sabato, Aprile 20, 2024
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Agenti polizia municipale aggrediti. Solidarietà dall’associazione nazionale dei vigili

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Marcello Coppola Consulting

Ha fatto inevitabilmente  rumore la notizia, pubblicata da Agorà e poi rilanciata dal sito on line del giornale agorainforma.it,  sull’aggressione agli agenti della polizia municipale di Piano di Sorrento e Sorrento. Auto di servizio con a bordo vigili, nella notte di ferragosto, sono state fatte oggetto di ripetuti lanci di pietre a Piano di Sorrento al punto da rendere i veicoli inutilizzabili; i colleghi  sorrentini, invece, hanno  subito violenti attacchi verbali, con offese ed ingiurie, dopo aver elevato contravvenzioni. Tutto ciò ha provocato l'intervento dell'associazione " Il Fuori  coro" che raccoglie 60mila vigili urbani in tutta Italia.  Di seguito il testo inviato ai rispettivi comandanti delle polizie municipali ed ai due primi cittadini.

 

 Siamo Ufficiali ed Agenti appartenenti alla Polizia Locale di diversi Comuni d'Italia che, uniti nel comune intento di vedere finalmente approvata la riforma della Polizia Locale, abbiamo costituito sui social network un gruppo denominato "IL FUORI CORO", un luogo d’incontro dove, le nostre voci, possono andare al di là, nel pieno rispetto della legge...

“Il FUORI CORO" nasce con la ferma volontà di diffondere una identità e promuovere un senso di appartenenza tra tutti i 60.000 operatori della Polizia Locale d'Italia, portando avanti iniziative intese proprio a rafforzare lo spirito di Corpo unitario.

Prendiamo spunto dall’articolo di cronaca del quotidiano on-line “agorainforma.it”: https://www.agorainforma.it/marina-grande-vigili-aggrediti/ Marina Grande: vigili aggrediti.

Visto che nel tessuto sociale abbiamo un duplice ruolo come cittadini e come Agenti di Polizia Locale, scorciando le cronache e prendendo visione di ciò che le norme sociali prescrivono in merito a come devono comportarsi gli individui e gruppi sociali e prendendo ad esempio quanto accaduto nella penisola sorrentina nelle zone di Sorrento e Piano di Sorrento, viene spontaneo ironizzare non sull'istituzione della cittadinanza attiva, ma almeno sul significato che taluni individui danno alla stessa. In poche parole: auto di servizio prese a selciate, Agenti aggrediti oltre ad episodi di oltraggio, resistenza e minacce nei confronti degli stessi; "madre" di tutto questo incivile ed inverecondo comportamento, la reazione alla contestazione di violazioni al codice della strada: divieti di sosta non rispettati, accessi alla ZTL non consentiti e tutto il campionario usuale al quale fanno da contraltare le usuali quanto assurde e sproporzionate reazioni dei contravventori. Aggredire o minacciare un Agente della Polizia Locale perché svolge le proprie funzioni di istituto, lascia spazio ad almeno due considerazioni, la prima, è la mancanza di rispetto per la Legge e per chi la rappresenta e deve applicarla, la seconda è il totale sconvolgimento della norma che taluni vogliono perda il proprio carattere obbligatorio per sostituirlo con uno più, blando, permissivo, voluttuario, arbitrario ed opinabile. Allora, visto che questa frangia di insofferenti e maneschi individui, si sentono in grado ed in diritto di sovvertire le regole, si facciano "cittadinanza attiva" e si provino a proporre, a noi operatori di Polizia Locale, come la vogliono questa Polizia Locale, oppure se la vogliono e se necessita loro la figura del "vigile".

Possiamo ribadire noi e senza timore di essere smentiti, quali siano i desiderata di questi Soloni del libero arbitrio: la Polizia Locale la pretendono perché fa loro comodo ma senza essere scomodati dalla stessa che deve essere pronta a tutelarne i diritti mentre i doveri sono discutibili se non finalizzati a fini ed interessi privati e personali.

La Polizia Locale la pretendono perché deve tenere libero il loro passo carrabile ma non vogliono essere seccati se occupano senza averne titolo i posteggi riservati agli invalidi, o se sostano sulle strisce pedonali o similari esempi di siffatta sorta. Dà di che pensare il fatto di quante persone si sentano autorizzate ad accedere in zone ad accesso ristretto; potenza della sintassi e dell'umana elaborazione di concetti che da rigidi divengono flessibili e che da ufficiali vengono denigrati a carta straccia.

Questo, è in buona sostanza il clima che si è instaurato nella bella penisola sorrentina; un'aria pesante resa ancor più gravosa dalle considerazioni che ogni Agente, in cuor suo, elabora.

Noi del Fuori Coro sosteniamo da sempre i colleghi vittime di qualsiasi sopruso resogli da tutto uno strato sociale che vede la Polizia Locale come un male e come un nemico piuttosto che una forza buona a tutela del cittadino e della comunità ed a garanzia della sicurezza e dell'ordine dei centri urbani piccoli o grandi essi siano. Al di là della nostra figura e funzione, vogliamo ricordare a tutti coloro che ci vorranno prestare orecchio che la facoltà di darci  

 

delle leggi e rispettarle è uno dei pochi simboli di civiltà e la parola civiltà indica sempre qualcosa di grande, se non di fastoso addirittura.

Per questo ci auguriamo che i protagonisti di quegli episodi sopracitati diventino cittadini attivi nel senso più classico del termine e si ravvedano sulla figura del poliziotto locale, tanto indispensabile perché attivo e presente a garantire l'ordine e la sicurezza, beni fruibili, godibili e necessari; per tutti.

Per tutto questo, Dott. Iaccarino, Dott. Cuomo, Dott. Marcia , Vogliate farvi carico, di far pervenire un’istanza, presso le opportune sedi Istituzionali, che rappresenti il grido oramai disperato dei 60.000 agenti e ufficiali, che indossano ogni giorno con alto senso del dovere l’uniforme di poliziotto locale e che chiedono RIFORMA e TUTELE per la categoria. Noi del FUORI CORO lo abbiamo fatto in più occasioni, anche recentemente, scrivendo più volte negli ultimi due anni al Presidente del Consiglio, ai Presidenti di Camera e Senato, al Ministro e al Vice Ministro dell'Interno. Le Istituzioni debbono una risposta politica a chi le serve quotidianamente.

Con la presente, il Fuori Coro vuole infine rappresentare ed esprimere la più totale vicinanza ai colleghi aggrediti.

IL FUORI CORO

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