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Vico Equense ad un anno dal voto. Ci scrive Ciro Maffucci

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Marcello Coppola Consulting

Cara direttrice,

Aprendo Facebook la prima frase che ti  colpisce è “a cosa stai pensando?”

Èun modo per spronare l’utente a scrivere, ad interagire con il mondo virtuale, ad esprimere un pensiero, un ‘idea, un concetto. È un esercizio utile, che in questi giorni molti, compreso me, stanno facendo, parlando sui social, di Festa a Vico, della situazione della nostra città, della maggioranza e dell’opposizione, esprimendo giudizi più o meno severi ed in alcuni casi affrettati.

Per questo motivo, mi è venuta voglia di scrivere al tuo giornale, per esprimere il mio pensiero in modo diverso, in maniera da non essere tacciato di fare politica, cioè interessarmi del destino della mia Città, solamente, criticando e utilizzando strumentalmente i fatti che accadono, ma cercando realmente di non far morire, la mia voglia di una Vico migliore, obiettivo per cui hopartecipato alle scorse elezioni.

La mia è una necessità di voler dare voce a quel senso di impotenza, che in alcune occasioni si trasforma in rabbia, che mi pervade nel guardare come si sta trasformando la Città.

È passato 1 anno dal fatidico 5 giugno 2016, dico fatidico perché per me ha segnato la fine di un progetto, voluto e costruito con passione e con forza. Un progetto che si basava sulla voglia di cambiamento, divenuto ancora più necessario oggi, e che si è infranto contro la corazzata del vecchio sistema politico, contro le vecchie logiche e i vecchi modi di fare.

È chiaro che il ruolo di chi ha partecipato alle scorse elezioni non può esaurirsi nella richiesta del voto e basta. Sia che si sieda in Consiglio Comunale, sia che se ne stia fuori, dobbiamo essere tutti, vigili ed attenti, perché quando si parla di gestione della cosa pubblica, si parla della nostra vita, dei nostri soldi, delle nostre opportunità, del nostro futuro.

Non si può non dimostrare interesse per quello che succede, non si può non partecipare alla vita comune, soprattutto a Vico Equense, piccola comunità in cui succedono cose che fanno pensare, cose che danno fastidio e che anche dopo un’analisi approfondita, non hanno nessun senso.

E allora ecco la mia lettera, ecco la mia voglia di fare il punto della situazione dopo questo primo anno di Amministrazione Buonocore/ Vicoinvolgiamo.

Parto dalle promesse fatte in campagna elettorale dalla maggioranza e dal Sindaco. Vorrei analizzarle, cosi come presentate, punto per punto, in maniera tale da non tralasciare niente. Diciamo per prima cosa che ad oggi, non mi sembra che ce ne sia traccia se non sui social e nei programmi elettorali.

 

Via vecchia marina e quartiere vescovado

I candidati hanno sbandierato ai quattro venti che sul tema c’erano progetti già approvati e finanziati, che sarebbero stati utilizzati una volta eletti. Per la strada storica che unisce il centro storico, con la marina di Vico, lo stato di abbandono è palese ed a mio avviso basterebbe una pulita decente, un ripristino dei muretti a secco, e la strada potrebbe essere riutilizzata, a beneficio dei vicani e dei tanti turisti. Poca spesa, grande impresa.

Per il quartiere Vescovado, in una riunione è stato presentato il vecchio progetto di riqualificazione del sito, senza però dire chiaramente che quei fondi sono stati utilizzati, per un altro centro storico e che al momento non c’è copertura finanziaria. Il quartiere è abbandonato, fogne vecchie e maleodoranti, senza cestini per l’immondizia, senza panchine, senza fiori, senza un’adeguata illuminazione, senza controllo serale e se non fosse per gli abitanti, poco si farebbe per mantenerlo in ordine.

Progetto marina di Seiano

Non ne parliamo.

Oggi 08/06/2017 stiamo asfaltando la strada, lasciamo stare come, non faccio il tecnico, ma chiunque avrebbe programmato questo intervento per non arrivare a questo.

Secondo te è una cosa normale obbligare in questo periodo, quest’area, forse tra le più importanti per l’economia della città, al degrado visibile agli occhi di tutti?

Il 1 maggio facendo una passeggiata con alcuni amici alla Marina, ho ascoltato le lamentele di molti operatori, che non si capacitavano della situazione creatasi. Confusione, lavori, mancata pavimentazione, sosta selvaggia, chiunque con un minimo di sensibilità avrebbe capito cosa dicevano.

Per non parlare della situazione atavica in cui versa il lato Saraceno- Pezzolo, con lo scarico del Rivo a cielo aperto, i lavori di smantellamento del Saraceno, i paletti di delimitazione della proprietà De Rosa sulla spiaggia.

Ti chiedo, quanto ci vuole a far ripristinare lo stato dei luoghi ai proprietari?

E poi i lavori delle Axidie, autorizzati sì ma a che costo per la comunità?

Ancora le piattaforme, che nascono come funghi e che mi sembrano essere l’ultima moda per occupare l’inoccupabile, la nuova banchina, adibita a parcheggio di mezzi e macchine, il nuovo mercato delle pesche a KM 0, esiste veramente?

E chi ne ha più ne metta.

Altro che progetto di riqualificazione, mi sembra che si sono uniti le migliori menti per squalificare la marina, e ci sono pure riusciti…ho visto tunnel, ho goduto di isole pedonali, nuove banchine, ma poi mi sono svegliato in un mare di sudore…ah l’estate.

Il Faito

Resta ancora il gigante incompreso, lasciato a sé stesso. Alcuni imprenditori si sforzano di portare avanti la propria attività, ma non esistono le condizioni minime. Una domenica sono andato con la famiglia a farmi una passeggiata, e nel fermarmi con uno di questi eroi, ho ascoltato una sua riflessione che mi ha lasciato un po’ perplesso.

Il ragionamento è semplice, come dovrebbe essere sempre.

Se il Comune di Vico incassa in tasse circa 300.000 euro annui, dagli abitanti e dalle attivita’ che si trovano in montagna e la regione Campania ulteriori 300.000 euro  per canoni di locazione delle antenne, non si può prevedere di spendere per Faito, una cifra fissa ogni anno per la manutenzione, la potatura degli alberi, la sentieristica, i servizi ecc. sarebbe un’occasione di lavoro e un miglioramento continuo di un’area che ha bisogno di questo è tanto altro.

Lavori pubblici e viabilità

C’è una programmazione pluriennale? O si lavora alla giornata?

È normale vedere delle strade nelle condizioni di via Penito, via Mirto, Via Patierno, via Raffaele Bosco, i Camaldoli ecc. ecc. Sono tutti lavori, che durante le elezioni i vari sostenitori della maggioranza nonché i candidati, davano per fatti, il mantra era solo un “basta che voti l’amico e tutto si risolve”.

Hai mai fatto una passeggiata in questi luoghi? Sembra che l’anno non sia mai passato, i pali della luce in carreggiata stanno lì, i cumuli di macerie pure, il percorso salta il fosso pure, la mancanza di asfalto ormai è accettata come una cosa normale, in alcuni casi i lavori ed i lavoratori sono strenuamente ricercati. Il problema è che alle prossime elezione la storia non cambierà, qualcuno prometterà di fare, molti ci crederanno ed andranno a votare sempre gli stessi. La colpa alla fine non è di chi promette ma di chi ancora oggi nel 2017 ci crede.

Raccolta differenziata

Croce e delizia.

Io sono per la differenziata, ma per quella che porta vantaggi alla comunità, non per quella che gli stessi vantaggi li porta a pochi. Nel nostro programma abbiamo dato indicazioni chiare e  soluzioni  applicabili da subito, utili ad  ottenere una riduzione dei costi ed un miglioramento della raccolta, non in termini % ma in termini di qualità. Ci vuole la voglia dell’amministrazione ed una gestione più imprenditoriale della raccolta. Partiamo dall’isola ecologica e dai tempi e modi di raccolta, condividendo con i cittadini le scelte ed i percorsi da farsi.

 

 Aree gioco

Cosa si sta facendo?

La villetta di San Ciro è stato oggetto di lavori per 90.000, sai dove sono finiti gli altri 90.000 stanziati?

Ti posso chiedere, se per te non è stata un’occasione persa ilrestyling  dell’area? Pochi giochi, mattonelle di cemento per campi di calcio improvvisati, utilizzati dai nostri figli,lavori a meta’, nessuno spazio per gli anziani.

Quando potremo rispendere 90.000 per quest’area?

E le altre aree?

Quella sul parcheggio De rosa perché’ non si apre?

I parchi giochi promessi a Moiano ed Arola?

Non dico che devono essere funzionanti ma almeno discussi, progettati, messi in opera, come per Seiano.

Perché’ non si è mantenuta aperta l’area SS TRINITA’?

Perché’ il Chiostro non può tornare alla sua funzione di luogo sicuro, per far crescere intere generazioni di bambini, come all’epoca dei salesiani e della PGS con il suo oratorio?

 

Decoro urbano

Non è possibile camminare per Vico, e sentire cattivi odori che provengono dalle fogne in più punti del paese. Le strade sono sporche, abbiamo messo le ringhiere per il panorama, ma basta affacciarsi per notare buste, cartoni e immondizia di tutti i generi. Basta andare alla viletta Paradiso, che ha avuto una bella lavata di faccia, ma quanto ci vuole per mandare ogni tanto il servizio verde del Comune per tagliare le erbacce e mantenere pulito?

Quando si entra a Vico passando per la statale, non si può non notare la mancanza di fiori e la sporcizia al limite della sede stradale. Un’Amministrazione attenta, dovrebbe convocare le attività presenti e obbligarle a partecipare alla pulizia e al decoro della zona, visto che i primi fruitori sono loro stessi. Avere dei fiori fuori casa è meglio dell’immondizia.

Spero che nessuno si senta offeso, il mio è solo un modo di partecipare alla ricerca di una Vico migliore. Per lavoro giro il paese in lungo e largo e come deformazione professionale, parlo con le persone, mi interesso di quello che mi dicono. Una volta un amico mi ha detto, che tutti parlano con me, perche’ io guardo tutti negli occhi e ascolto invece di comunicare. Spero che i nostri amministratori stiano ascoltando il grido di un’intera Città. Salvate Vico Equense, ce n’è bisogno.

Ciro Maffucci

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