giovedì, Aprile 18, 2024
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Viaggi e miraggi. Cosa “resta” dopo una settimana.

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Marcello Coppola Consulting

“È domenica 18 giugno.
Parto da domenica scorsa, quando ci siamo messi in viaggio per il ritorno a casa. La nostra casa comune è stata Plovdiv nei giorni scorsi, ora raggiungiamo le nostre case sparse per l’Italia.
Taxi, pullman, metrò, aereo fino a Roma; camminare per il transfert ai voli nazionali in quel grande, babelico aeroporto (un non luogo direbbe Augé; io ne colgo invece una metafora dell’oggi con le tante colorate persone di ogni età, le tante luccicanti merci, le tante città di destinazione pulsanti sui monitor che mettono le ali, ovvio, alla fantasia). E poi ancora aereo, pullman, metrò, auto quante ore – per arrivare alla propria tana casa dolce casa. Tristi e felici, insieme, consapevoli che niente e nessuno ci ruberà le immagini, le emozioni, gli incontri di questa esperienza vissuta con teatrale e umana professionalità…

È trascorsa ormai una settimana dal viaggio di rientro eppure le emozioni sono ancora vive sulla pelle e nei respiri. Legami. Mani strette che ancora non hanno il coraggio di lasciarsi. Valigie disfatte e corpi stanchi, pacchetti da scartare…
Ne apriamo uno a caso, ha la carta più colorata. Dentro c’è una foto…

“Per me rimarrebbe questa foto /immagine: il negativo della luna…. A vederlo è luce, è aria, è armonia… È l’attraversare le paure più profonde con la fiducia di trovare una consapevolezza finale”
Ina

Scartiamo il secondo, è da parte di Maria
“Emozione. ..x questo  viaggio ormai al termine ma pieno di tutto e di tutti”

Dal fondo del bagaglio cadono pennarelli colorati e messaggi d’amore. Elisa, c’è la sua firma di certo.

“L’intensità della potente onda energetica che La connessioni dei nostri corpi e delle nostre persone, unità come gruppo è riuscita a lanciare. Lo stupore, l’ammirazione e la predisposizione con cui siamo stati accolti e credo anche capiti. La consapevolezza di non aver solo ricevuto, riempiendo i nostri bagagli di nuove vite, ma di aver anche dato in un perfetto scambio!

Se dovessi riassumere in una frase direi:
intensità, stupore, consapevolezza, scambio”

La valigia è ormai vuota, montagne di vestiti da lavare, pesi da smaltire e doni da sistemare con cura. Eppure sembra che questo viaggio non smetta di sorprendere anche a distanza di giorni…anche quando ormai, i contorni dei volti incontrati sbiadiscono.
Dal fondo di un sospiro che dice -ok, dai, ricominciamo!- nasce ancora un…

“Fare e disfare zaini,
allacciare e slacciare scarpe. Gesti quotidiani
ripetuti senza pensare.
Ripetuti tanto da
consumare suole,
scucire cuciture,
sgualcire tessuti.

Ripetuti gesti
in un flusso continuo
dove a ogni scambio qualcosa resta, qualcosa perdi
perché venga donato.
Gesti elementari che però donano una nuova forma a quella data,
ogni volta, e ogni volta
e un nuovo colore, odore, un nuovo peso,
una nuova struttura perfino,
i materiali si sostituiscono, legami”
Giuliano

 

…Ci ho messo una settimana per scaricare foto, filmati, sms del nostro whatsapp. Un piccolo cordone ombelicale mi dico dall’alto o, meglio, dal basso della mia fragile competenza tecnologica che ci tiene ancora uniti tra gli scherzi/immagine di Ina e i miei, gli incidenti sul set di Elisa, gli allenamenti di Marina marinara, i lavori in corso di Lucia con gli scugnizzi del centro, di Margherita col gruppo giovani (ma io li conosco!), di Peppe in mostra alla scuola d’infanzia, di Maria con la confettura di ciliegie, tra le emoticon di Desy, Giuliano, Anna ( cuori, faccine che ridono alle lacrime, solari soli…). Non l’avrei creduto, perché io sono la sorella maggiore (tanto maggiore!) del gruppo. E vorrei proprio con voi tutti, giovani amici, affrontare presto un’altra sfida!
Ma bando alle ciance: ora mi metto a scrivere qualche altra voce dall’elenco fatto insieme al nostro tavolo – di lavoro, pure in quel buon ristorante… A dare veste all’inoltro report che ci siamo prefissi per questa tappa di Forum Romanum. Abbraccio lagunare…”
Scrive Loredana, Presidente di AGITA.
Riponiamo i bagagli in soffitta…non troppo bene però. Pronti per il prossimo utilizzo.
Margherita e Anna

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