sabato, Aprile 20, 2024
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Tommaso De Gennaro (PD): “La Giunta non va”

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Marcello Coppola Consulting

 

Abbiamo imparato nei mesi ad apprezzarne la volontà di dialogo all’interno e fuori dal circolo. Oggi, Tommaso De Gennaro, coordinatore del partito democratico di Vico Equense, pur mantenendo un approccio sobrio alle questioni affrontate, non fa sconti all’amministrazione guidata da Andrea Buonocore. Primo grande teme, l’assenza di un assessore al Bilancio.

In effetti, sono trascorsi circa due mesi da quando Laura Del Pezzo è stata estromessa dalla giunta e – nonostante l’individuazione di un possibile nuovo assessore, la nomina non è ancora avvenuta…

Io credo che questo sia decisamente preoccupante. Con il federalismo fiscale e con l’elezione diretta del Sindaco, il ruolo dei Comuni diventa cruciale per quanto riguarda la politica di Bilancio. Una volta si viveva di trasferimenti da Stato e Regioni, oggi l’ente locale diventa protagonista attivo: deve intercettare i fondi per incrementare i servizi, migliorare la vivibilità, avviare opere pubbliche ecosostenibili. A Vico Equense non accade nulla di tutto ciò.

Perché?

I nostri amministratori non hanno una “visione” per Vico. Manca totalmente la programmazione e c’è estrema approssimazione nella gestione della cosa pubblica. Inoltre, si procede per variazioni di bilancio. Prendiamo la delibera di Consiglio comunale del 27 ottobre scorso. Una variazione di 335mila euro che, come ha detto il sindaco, è “destinata a rimpinguare alcuni interventi di spesa indispensabili o urgenti”. Quindi tutto si basa entrate ipotetiche, su previsioni di incasso, come tassa di soggiorno, rimborsi vari, concessioni e autorizzazioni edilizie. Detto altrimenti, i soldi escono, ma non si sa se entrano. Il tutto è aggravato dal fatto – ma questa è solo una postilla – che Vico Equense non ha più l’assessore che aveva gestito questa stessa variazione. Non va bene, è necessario che la nostra Città si doti di una programmazione di bilancio seria e coraggiosa, legata ad una visione politica e ad una strategia di fondo a cui legare il futuro di Vico Equense. Per questo occorre che ci sia un assessore, competente e capace di guardare oltre le contingenze e le somme urgenze.

Come mai ciò non avviene?

Un mistero, come i tanti che aleggiano a Vico Equense. Facciamo un esempio. È encomiabile che l’assessore ai Lavori Pubblici sia presente su ogni cantiere, ma non dovrebbero esserci i tecnici comunali? Ma è solo l’ultimo degli interrogativi che mi pongo, visto che Gennaro Cinque è una delle prime persone che vedo la mattina quando esco di casa. Il motivo si può immaginare: i lavori avviati nella frazione di Pacognano. In ogni caso, riallacciandoci alla domanda precedente, la risposta è che sicuramente investire sulla programmazione non è semplice, ma ora urge che il sindaco, la giunta, i consiglieri dimostrino maggiore maturità politica e amministrativa. Al momento, non mi sembrano pronti ad imprimere una svolta all’economia e alla crescita di questo paese.

Dunque, qual è il suo giudizio su questa amministrazione?

Naviga a vista e non mi sembra che abbia ben presente la meta finale e la rotta da seguire. A me pare che questa amministrazione proceda senza avere strategie di fondo. Sinceramente, non riesco ancora a spiegarmi il siluramento della Del Pezzo. E ancora meno comprensibile è il fatto che non sia stata sostituita. Si continua ad andare avanti, giorno per giorno, cercando degli escamotage per fare cassa.

Si riferisce all’alienazione dei beni comunali e all’assegnazione degli Immobili abusivi?

Entrambe le problematiche vanno analizzate sotto il profilo politico e quello tecnico finanziario. C’è un programma di alienazione di beni comunali per il biennio 2017/2018 recentemente approvato dal Consiglio comunale.  Al di là della scelta politica che ha portato all’individuazioni di alcuni beni che potrebbero aprire delle problematiche antiche, come quelle sull’assegnazione delle case popolari di via Sconduci, una vendita di beni pubblici assume un significato quando se ne comprende il senso. Anche qui non ci si può non interrogare. Si vende per fare cassa e, in questo modo, sostenere un programma di investimenti pubblici? Si vende solamente per fare cassa e coprire qualche falla di bilancio? La motivazione non mi sembra affatto secondaria.

Quindi, a suo parere, per poter procedere all’alienazione, la giunta dovrebbe spiegare cosa intende fare dei soldi incassati, giusto?

Assolutamente sì. È per questo che il circolo vicano del Pd “Carlo Fermariello”, propone un referendum consultivo. Questo contribuirebbe ad una situazione di trasparenza e di chiarezza, di supporto a una qualsiasi operazione di bilancio. È chiaro che ci sono beni pubblici che effettivamente costituiscono un costo e non danno fonte di reddito al Comune, ma ce ne sono altri – fra quelli per cui viene tentata la vendita – che hanno una seria implicazione sociale. Beh, allora sarebbe opportuno chiedere alla collettività il proprio parere, indicando la finalità che si intende raggiungere alienando gli immobili.

Qual è, invece, la posizione del circolo vicano per quanto riguarda l’assegnazione degli immobili abusivi?

Prima di entrare nel merito, vorrei esprimere il mio disappunto su come, ancora una volta, si tenti di speculare maldestramente su una tematica di impatto sociale enorme: l’abusivismo. Sono sicuro che questa delibera creerà ulteriore confusione ad una materia già complessa. Come nel caso precedente, ci ritroviamo nuovamente di fronte a scelte poco comprensibili dal punto di vista finanziario. Si vendono o si affittano immobili per fare cassa? Inoltre, siamo sicuri che saranno veduti? Mi spiego meglio: i proprietari di quegli immobili, che già si sono visti requisire il loro bene, dopo aver sostenuto spese legali per anni, saranno disposti a sostenere anche il costo del riacquisto (che non può costare meno di mille euro a metro quadrato), con le maggiorazioni previste dagli oneri di urbanizzazione, oltre i costi e le garanzie fideiussorie richieste? Risulta, dunque, lecito chiedersi se questo provvedimento segue motivazioni di carattere sociale o piuttosto nasce dalla necessità della tenuta del bilancio. In tal caso, è ingiusto regalare false aspettative ai cittadini che hanno commesso abusi edilizi. Intanto, il sindaco sceglie di non scegliere e si assume la responsabilità di tenersi deleghe davvero delicate.  Una posizione che esprime tutti i limiti di questa amministrazione.

Quali?

Una città che non ha una prospettiva. Problemi affrontati in modo mai definitivo. Una linea politica non chiara.

Dunque la sua bocciatura è definitiva?

Con il  4 e mezzo, si rimanda a settembre?

 

Nancy De Maio

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