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Rubrica/ Il Pagellone di Bertoldo da Ceremenna sul Consiglio comunale del 31 marzo 2017

Pubblicato il

Marcello Coppola Consulting

Seduta del 31 marzo dedicata all’approvazione del bilancio. Noi l’abbiamo apprezzata in tutta sua interezza in differita streaming. Sulle prime abbiamo temuto il peggio. 12 ore di registrazione. Poi però abbiamo scoperto che le seconde 6 ore erano esclusivamente sceniche. Telecamera spenta e diretta lasciata accesa. Risultato 6 ore di sfondo nero. Un presagio?

Bando alla ciance, però, e via con gli attesi voti.

Iaccarino Vincenzo (Sindaco)

Il Sindaco Vincenzo Iaccarino in compagnia di Vincenzo CalifanoLe sedute di Consiglio comunale sono per lui sempre un incubo, anche perché sono le uniche occasioni in cui è costretto a rinunciare al supporto del suo alter ego Califano. Questa volta fa di necessità virtù e si affida nelle mani del Segretario, del ragioniere e dell’ingegnere. I tre moschettieri (Ferrarìs, Limauròs e Marescàs), prendono così in mano la situazione e gli tolgono quelle poche castagne che la sgangherata pattuglia dell’opposizione prova a mettergli sul fuoco.

Dumasiano: Voto 6

D’Aniello Pasquale (vice-Sindaco)

Non è la sua seduta. Tra gli argomenti da trattare non c’è nulla che lo riguarda. La troppa serenità lo porta però a distrarsi e si fa sfuggire Rossella Russo nel momento del “bisogno”. A poco serve la rincorsa (si fa per dire) a giochi fatti.

Distratto: Voto 5

Russo Rossella (Assessore)

Si apparta in un cantuccio e resta silenziosa. Si irrita prima sulla vicenda cimitero e poi su quella Piano sociale di zona. Graziata dall’opposizione si ritira nuovamente nella sua ascesi mistica, prima di guizzar via come un capitone al momento del voto sul bilancio. Incurante torna in aula e riprende la meditazione.

Mistica arrabbiata: Voto 3

Russo Costantino (Assessore)

Nei suoi interventi continua a frullare parole e trangugiare sillabe. La sua dialettica consiliare a tratti potrebbe ispirare il format per un nuovo quiz televisivo dall’eloquente titolo: “Cosa ha detto?”.

Enigmistico: Voto 4

 

Cilento Carmela (Assessore)

Entra in scena sulla proposta di adesione al progetto Erasmus presentata dal Podemos Maresca. Ci fa sapere di masticare bene l’inglese, buon per lei, ma quella proposta (che era scritta proprio in lingua british) non l’ha “masticata” tutta. Quindi non se ne farà nulla.

Poliglotta pigra: 4,5

Ponticorvo Sergio (Assessore)

Questa volta non ha il capogruppo dei Podemos Raffaele Esposito ad incalzarlo, nonostante questo, annaspa anche al cospetto del meno navigato dottor Michele Maresca. Sulla vicenda cimitero riesce persino a far stizzire la collega di Giunta Rossella Russo, prima di essere salvato da uno dei tre moschettieri: Marescàs.

Miracolato : Voto 4

Russo Mario (Presidente del Consiglio comunale – Consigliere di maggioranza)

Perde completamente la bussola e finisce finanche con il farsi spodestare da Vincenzo Iaccarino. Il Sindaco infatti ad un certo punto della serata brandisce  il microfono e si mette a dirigere il traffico degli interventi a suo piacimento. Russo assiste distaccato.

Disorientato: Voto 4,5

D’Esposito Simona (vice-Presidente del Consiglio comunale – Consigliere di maggioranza)

Prosegue la singolare sfida con l’omonimo collega Marco. In palio la nomination nel Guinnes dei primati per il più prolungato silenzio. Ottima performance, ma Marco al momento appare inarrivabile.

Costante: Senza voto

Marilena Alberino (Capogruppo di maggioranza)

Prova ad entrare anche lei nel club dei Silenzisti anonimi, ma sceglie la serata sbagliata. Da capogruppo si fa sfuggire dalle mani Rossella Russo al momento del voto sul bilancio.

Ingiustificabile: Voto 3,5

D’Esposito Marco (Consigliere di maggioranza)

Se il silenzio è d’oro lui riesce a far arrossire persino la miniera di Muruntau.

Uzbeko: Senza voto

D’Aniello Antonio (Consigliere di maggioranza)

Continua a farci sapere che non gli stiamo simpatici. Ci dispiace, perché il sentimento di ostilità non è affatto reciproco. Ci aiuti però ad aiutarlo. Il suo intervento da “Parlo anch’io, no tu no” sul bilancio a momenti rischia di far esplodere anche i Silenzisti anonimi in un corale: “Ma va…”.

Provocatorio: Voto 4,5

Gargiulo Marialaura (Consigliere di maggioranza)

Memore dell’ultima esperienza, quando le viene il “friccico” nel core se lo lascia passare. Torna per acclamazione tra i Silenzisti anonimi.

Rinsavita: Senza voto

Esposito Raffaele (Capogruppo Podemos)

Impegnato per le riprese di un documentario su Cuba è costretto a dar forfait. Peccato.

Caraibico assente


Maresca Michele (Consigliere Podemos)

Sceglie di sfidare la maggioranza nella tenzone più difficile: il piano triennale delle opere pubbliche. Sortita coraggiosa e sulle prime pure apparentemente vincente. Quando però entra in scena Marescàs è costretto a battere in ritirata con in mano il classico pugno di mosche. Più che apprezzabile il suo ardimento, stai a vedere che prima che finisce il mandato riesce a farci ricredere?

Sempre più eroico: Voto 6,5

Cilento Monia (Consigliere Podemos)

PORoppoperò PORò, PORo PORoppopero PORò PORopporoppopero PORò, PORoporopoppò Ale oò. Tira in mezzo POR e finanziamenti su tutto, a momento pure sull’approvazione dei verbali delle sedute precedenti. Il concetto ci è chiaro. Si potrebbe però avere qualche altro pezzo del repertorio?

Trappistiana in esilio (neologismo di nostro conio per indicare gli ipotizzati abitanti di Trappist-1 che si rifugiano su Trappist-2): Senza voto

Cappiello Gabriella (Consigliere Podemos)

Sul piano sociale di zona fa vedere i sorci verdi all’Assessore Rossella Russo ed impallidire Marco d’Esposito, il leader dei Silenzisti anonimi. Percorre tutto il campo, scarta ad uno ad uno gli avversari, portiere compreso, ma – una volta giunta sulla linea di porta – lascia la palla là e se ne va. La domanda è: perché?

Funambolica: Voto 5,5

Mare Salvatore (Consigliere Movimento 5 Stelle)

Nella lotteria delle sedute alterne questa era quella in cui si poteva godere della sua presenza. Si irrita spesso quando viene interrotto e non riesce così a terminare la lettura del suo intervento. Se ne riparlerà alla prossima seduta, anzi no, tra due.

Intermittente:  Voto 4.

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