L’impressionante numero di manifesti listati a lutto, fatti affiggere in città in queste ore, è un dato che offre da solo la vastità del dolore che sta attraversando la comunità di Sorrento per la scomparsa di Achille Laudonia, funzionario dell’amministrazione comunale di piazza Sant’Antonino. Qui di seguito, il commosso saluto del decano dei giornalisti sorrentini, Antonino Siniscalchi.
Il nostro era un appuntamento tacito, consolidato. Ogni mattina alle sette e mezza, in piazza Sant’Antonino. Da trent’anni, o forse più, Achille ed io facevamo il “punto” della sorrentinità, spaziando dalla politica alla vita delle congreghe, fatti e personaggi che ispiravano ora un sorriso, ora una smorfia. Non mancava mai un rapido flashback di fantapolitica degli anni settanta, con la celebre frase “buonanotte al secchio”, usata ed abusata, o dei fatti dell’Arciconfraternita dei Servi di Maria e della Chiesa sorrentina, tra “palline nere” per le elezioni del “governi” alle inevitabili considerazioni sulla quotidianità ecclesiale e non solo. Commenti, tuttavia, sempre discreti, come discreto è stato il suo cammino come primo cerimoniere che apriva il corteo della processione “nera” del Venerdì Santo, come coordinatore della segreteria del consiglio comunale.
Ciao, Achille, Te ne sei andato in punta di piedi, con la stessa umiltà che ha accompagnato il tuo itinerario di vita. A volte apparivi distaccato, a qualcuno scostante, ma su queste considerazioni si soffermava solo chi non ha avuto il privilegio di conoscerti e di condividere la Tua amicizia. Eri anche ironico e pungente quando ti ispiravano le circostanze. Quanti ricordi, quanti aneddoti potrei raccontare. Quante cose abbiamo commentato ogni mattina in piazza Sant’Antonino. Tu aspettavi, sempre il primo, l’orario di entrata in servizio, io mi avviavo a scuola dopo la quotidiana visita al Santo Patrono.
In verità, prevale la tristezza di aver perso l’appuntamento quotidiano con Te che tanto mi mancherà.
L’ultimo incontro, l’ultimo nostro ricordo. All’inizio della settimana. Mi parlasti della prossima pensione, dopo una carriera specchiata come funzionario comunale, un itinerario lavorativo meticoloso, puntuale, mai arrivista.
Ciao, Achille, non sarà facile non pensare a Te, per attenuare la tristezza, domani mattina in piazza Sant’Antonino.