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Il migrante | “Real – Napoli, l’ho vista al Nord: ho esultato come un ultrà al gol di Insigne…”

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Marcello Coppola Consulting

*RUBRICA DI SALVATORE FOGGIANO, docente sorrentino “in servizio” a Voghera

Per il nostro amico Diego, insegnate di Sorrento in servizio in una scuola del Nord, arriva finalmente il giorno della partita del secolo: Real Madrid – Napoli.

Informandosi sui social, sa che il 15 febbraio a Napoli, fin dalla mattina, c’è il coprifuoco. E anche i suoi amici e parenti da Sorrento, gli spiegano che c’è un’ attesa spasmodica: i locali che trasmettono la partita hanno chiuso le prenotazioni per i tavoli già da due giorni e non si parla d’altro. E lui? E’ ancora alla disperata ricerca di un bar, un ristorante, un qualsiasi locale per guardare la gara.

E’ il mercoledì di Champions: è pieno di ansia fin dalla mattina e chiaramente non la può condividere con nessuno. Anzi, come tutti i giorni si reca a scuola e, appena entra una collaboratrice scolastica con aria seria e compita che gli dice: “Signor maestro lo sa che oggi c’è il collegio docenti, vero?”, lui risponde con aria interdetta: “No, signora, si sbaglia, oggi c’è Real Madrid – Napoli. E poi c’è il collegio docenti”.

In classe mentre spiega gli “Assiri”, bussano alla porta ed è un alunno di un’altra classe che, avendo origini partenopee, gli dice “Maestro speriamo…” interrompendosi, ma quel tanto basta a risvegliare l’entusiasmo del nostro emigrante.

La sera, dopo aver finalmente trovato un locale, capisce che non è la stessa cosa di ritrovarsi in un locale delle sue zone. C’è la partita, ma non ci sono tifosi: solo un gruppetto di anziani, molto anziani, che, tra un bicchiere di vino e uno di amaretto, guardano assopiti la gara. Il loro assopimento dura poco, giusto il tempo di assistere al gol di Insigne e alla relativa esultanza di Diego, che saluta la prodezza del folletto partenopeo con grida e salti. Un vero ultras, che viene visto con sbigottimento dai vecchietti e dal gestore del bar che rimane a guardarlo con una bottiglia in mano da passare sullo scaffale.

Insomma, tralasciando il risultato, Diego torna a casa, un po’ triste per non aver potuto condividere con nessuno ansie, gioie e dolori di una giornata memorabile.

 

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