Home librando “Maria la Bailadora” raccontata da Letizia Isaia

“Maria la Bailadora” raccontata da Letizia Isaia

La prefazione firmata da Paola Pozzi ci informa, tra l’altro, che Antonio Mussari mentre stava per pubblicare il suo libro, le chiese “Che ne sai della battaglia di Lepanto?”. A questo punto la Pozzi fa le sue ricerche sulla battaglia e, a fine ricerca, trova Maria donna coraggiosa e innamorata.

“Da qui nasce l’idea di un racconto da illustrare….Volevo che fossero donne…ed ecco quindi Armida Parisi, Daniela Valentino e Giorgia Palombi. Insieme….per circondare in un abbraccio Maria, la Bailadora.”

Maria la Bailadora viene realizzato da un team di donne unite dalla sensibilità per la scrittura del bello e della bellezza dell’animo femminile.

Armida Parisi scrive un avvincente e appassionata narrazione dando voce a Maria la Bailadora, alla sua vita tormentata che tuttavia la porta alla conquista dell’indipendenza, alla scoperta dell’amore ed è attraverso la fantasiosa e fantastica penna della Parisi che ri-troviamo oltre che la passione, i buoni sentimenti di  Maria: “La casa è dove trovi l’amore, chico. La mia casa sono le tue braccia”.

La Parisi dà spazio alla bellezza degli innamorati riuscendo a rendere una descrizione fresca, che prende le distanze dall’epoca tenebrosa, ispirando i disegni della giovane Valentino  anch’essi luminosi e leggeri.

Ed il risultato è che Maria la Bailadora grazie  a quattro donne che hanno deciso di farla rivivere è una donna di oggi e sta tra di noi.

Vorrei aggiungere per chi non ha mai amato studiare la storia, per quelli che dicono che la storia è noiosa, con questo libro vi appassionerete e correte il rischio di appassionarvi gradualmente alla lettura anche se non avete voglia o tempo di leggere.

Letizia Isaia

 

Armida Parisi è una giornalista-capo redattrice delle pagine culturali  del quotidiano ROMA.  E’ stata insignita del PREMIO LETIZIA ISAIA PER IL PRESTIGIO PROFESSIONALE durante la Cerimonia di Premiazione dell’8^edizione del PREMIO LE svoltasi il 25 Ottobre 2010 all’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli.