Il maledetto vizio del gioco alle slot machine gli procurano non solo un ingente danno economico, ma anche una ferita al volto e una denuncia. Motivo? Simulazione di rapina. Una messinscena per camuffare ai familiari le perdite ai videopoker.
Ma andiamo con ordine: un 30enne di Vico Equense, dopo un prelievo di denaro contante al Bancomat, si reca dai carabinieri per denunciare una fantomatica rapina di migliaia di euro, con pestaggio a suo danno, avvenuta in un “angolo scuro” di un parcheggio del centro di Vico. Per rendere verosimile il racconto, accompagna il tutto con ferite al volto, documenti di ricovero ospedalieri, quattro pagine con una ricostruzione circostanziata. Un fatto inconsueto: non tutte le vittime riescono a ricordare tantissimi particolari.
Ma quando i carabinieri della stazione di Vico Equense, guidati dal capitano Marco La Rovere, sono andati a riscontrare le dichiarazioni, raccogliendo testimonianze, acquisendo filmati, ricostruendo contatti, hanno visto sfumare man mano l’ipotesi della rapina e configurarsi una ben architettata simulazione di reato, con lo scopo di nascondere e giustificare alla famiglia la mancanza di denaro ed evitare di confessare l’aver sperperato tutto per il vizio del gioco.
Messo di fronte all’evidenza della ricostruzione dei carabinieri il fantasioso commediante è crollato e ha confessato tutto.
Ai militari mancava solo conoscere come si fosse procurato lesioni cosi’ pesanti al viso. Domanda alla quale il 30enne ha risposto: aveva sbattuto con violenza e ripetutamente la faccia sul volante della sua autovettura.