giovedì, Marzo 28, 2024
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Laura Del Pezzo : ecco perchè mi hanno cacciata

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Marcello Coppola Consulting

Un decreto di revoca pubblicato di sabato, quando gli uffici sono chiusi, e una fredda pec per comunicarlo all’interessata, l’assessore (ormai ex) Laura Del Pezzo. Un’urgenza che sembra stridere con l’atteggiamento garantista che il Sindaco assume, in genere, verso i componenti della Giunta. Andrea Buonocore, però, questa volta ha ritenuto che “le strategie e gli interventi non abbiano prodotto risultati”.

Lei dunque, al contrario degli altri, non avrebbe lavorato?

Non sta certo a me giudicare il mio operato, ma ritengo di aver conseguito risultati tangibili e importanti sulle mie numerose deleghe, che sono sotto gli occhi di tutti e dimostrate da atti e provvedimenti: modifica regolamento entrate, rateizzazione tributi pendenti, complessa gestione economico-finanziaria di un bilancio in predissesto. E per il Faito? Dopo 37 anni, l’ottimale sistemazione della strada SS 269 e ripristinate e rese fruibili ben due aree pic-nic assegnate alla rete degli operatori turistici del Faito. A breve si concluderà inoltre l’iter burocratico per la realizzazione del Parco Avventura, mancando solo gli ultimi provvedimenti di Città Metropolitana. Ma forse il Sindaco o i Consiglieri si aspettavano altro. E in quel caso, perché non dirmelo prima?

Lei non aveva sentore di un malcontento?

Assolutamente no. Anzi, l’entusiasmo per le mie iniziative era costantemente manifestato da numerosi cittadini e non solo del Faito. Ho ricevuto spesso lamentele e richieste di attivare risorse europee ma in questo anno ho potuto dedicarmi solo alle attività di chiusura degli interventi a valere sul POR 2007-2013 ma soltanto perché non si sono ancora attivati bandi sulla programmazione 2014-2020. Finora, infatti, sono usciti pochi bandi sul PSR e quelli FESR POR e PON cominceranno ad uscire tra poco! Manca inoltre una struttura comunale dedicata… visto anche che l’Ufficio Europa è stato dismesso! Da me più volte reclamata e mai ottenuta… ed è anche per ovviare a questa assurda mancanza che avevo da poco preannunciato al Sindaco di aver concordato con la Regione l’apertura di uno sportello PSR stabile e con funzionari regionali a disposizione dell’intero territorio.

Che cosa è successo allora?

Non lo so e non riesco a spiegarmi inoltre perché tanta fretta… Non posso non domandarmi perché sia stato firmato un decreto, pubblicato sull’Albo Pretorio e inviata una PEC dal Protocollo di sabato mattina, ad uffici chiusi… eppure giovedì abbiamo fatto Giunta ed approvato numerose Delibere, tra cui la mia proposta di sospensione dei tributi agli esercenti del Faito a seguito degli incendi di questa estate. La pubblicazione delle delibere – anche di quelle importanti – avviene non prima del giorno feriale successivo… la mia revoca risultava invece così urgente? Inoltre, sono molto amareggiata per il metodo poco cortese nei miei confronti e per il rifiuto di un sereno e maturo confronto in aula con me. Si sono invece preferite riunioni “carbonare” svolte evidentemente a mia insaputa. Anche le motivazioni lette sul decreto appaiono fumose e inconsistenti.

E il Sindaco le ha proposto questo confronto?

No e me ne dispiace. Avrei preferito un maggiore confronto per chiedere e offrire spiegazioni a Lui ed ai Consiglieri. Ma forse, oramai, dovrei essere abituata al fatto che Vico Equense è il paese delle somme urgenze. Tutto è improntato a questo: indirizzi politici e funzionamento degli uffici. Evidentemente dovevo andar via subito. Così è stato.

Lei che spiegazione si dà?

La situazione non mi è assolutamente chiara. Probabilmente pago la mia vicinanza al Consigliere regionale Alfonso Longobardi. O forse do fastidio. Io sono una che vuole vederci chiaro, che i problemi vuole risolverli, non aggirarli. Il mio mandato esigeva responsabilità. Non ho fatto altro che rispondere al ruolo istituzionale che ricoprivo. Evidentemente a qualcuno la mia presenza non andava proprio. O, peggio ancora, proprio non va che si faccia qualcosa.

Ora il Faito è lasciato a se stesso?

Io ho scelto il Faito come seconda residenza e ho un legame affettivo molto forte sin da piccola. Non da assessore, ma da cittadina, continuerò ad esserci. Resta il rammarico di non vedere conclusi progetti già in itinere. Spero che questa amministrazione abbia la coscienza di portare a termine i progetti di sviluppo e crescita che ho impostato finora.

A lei cosa rimane di questa esperienza?

La soddisfazione e la serena consapevolezza di aver dato e fatto il massimo, togliendo tempo al mio lavoro, alla mia famiglia e a me stessa. Oggi provo incredulità e amarezza, ma passeranno. Mi auguro solo che il mio “sacrificio” non conduca il mio stesso Paese a scelte rovinose e irreversibili.

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