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Fondazione “Asilo Infantile Salvatore Ruggiero” in tilt!

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Marcello Coppola Consulting

Nessun passaggio di consegne tra il vecchio e il nuovo Consiglio di Amministrazione nominato di recente dal sindaco Giuseppe Tito nelle persone di Mormile Vincenzo (Presidente) e, quali componenti: De Martino Daniele, Mastellone Giuseppe, Pane Antonio, Russo Giuseppe,  Russo Luigi, Russo Emilia (quest’ultima in rappresentanza della Basilica). Motivo? Non risulterebbero approvati – a quanto si apprende – i bilanci consuntivi degli ultimi quattro anni (2013, 2014, 2015, 2016) e il nuovo Consiglio, stante la particolare situazione che si è venuta a determinare, non ha ritenuto di poter procedere all’insediamento. Una condizione di stallo destinata a pesare ancora di più sul delicato momento che la Fondazione “Asilo Infantile Salvatore Ruggiero” sta vivendo.

È stato allora convocato il vecchio Consiglio che avrebbe dovuto provvedere agli adempimenti, ma sarebbe mancato il numero legale per l’adunanza. Il vecchio Consiglio, nominato a suo tempo dal sindaco Paolo Trapani, era composto dal prof. Gennaro Gatto – Presidente (preside in pensione), e da Elisabetta Ricca, Emilia Russo, Antonio Volpe, Giuseppe De Simone, Domenico Montuori, Biagio Verdicchio.

Che succederà ora? Pare si voglia insistere con la convocazione del Consiglio scaduto per procedere all’approvazione in sanatoria dei Bilanci consuntivi degli anni 2013, 2014, 2015 mentre per l’anno 2016 si è ancora in tempo per approvare il consuntivo.

Inspiegabili sia il mancato adempimento del C.d.A., sia la mancata vigilanza del Consiglio Comunale che era tenuto ad esercitarla come espressamente previsto dallo Statuto (art. 15).

Lo Statuto, giova forse ricordarlo, prevede che il Consiglio di Amministrazione sia composto da sette componenti “scelti tra persone di piena capacità civile e di indiscussa probità” (art. 8) e demanda al Tesoriere il compito di compilare “alla fine di ogni esercizio il conto materiale” (art. 14).

Al momento manca un’informazione trasparente mentre circolano notizie non verificate che non riteniamo di riportare. La dott.sa Russo Emilia, componente sia del vecchio sia del nuovo Consiglio di Amministrazione, da noi interpellata, si è limitata a dichiarare in modo tranchant: “E’ una vicenda in itinere, non rilascio dichiarazioni”!

La Fondazione vive, dunque, una situazione di crisi che al momento, a meno di un miracolo, appare irreversibile. La scuola elementare – come abbiamo già avuto modo di scrivere – ha attualmente solo due classi terminali: una quarta e una quinta mentre la sezione dell’infanzia opera a Montemare. Quest’anno non si è proceduto nemmeno al consueto “open day” per cui è ragionevole pensare che si ci avvia ormai alla chiusura definitiva delle attività scolastiche.

Restano i debiti accumulati negli ultimi anni. Se nel 2009, dopo la Presidenza della dott.sa Oliverio, nominata dal sindaco dott. Bruno Antonelli,  essi venivano stimati in oltre trecentomila euro, con la successiva gestione sono ulteriormente lievitati fino a raggiungere una cifra record (pare ottocentomila euro). Né il ricavato della vendita della proprietà di Alberi – lascito di Salvatore Ruggiero – è servito a ripianare tutto l’ingente deficit.

 

L’Asilo Infantile: una storia infinita!

 

L’Ente Morale “Asilo Infantile” di Meta venne istituito con R.D. dell’11-11-1886, era mantenuto dal Comune, dalla Provincia e dal concorso dell’Opera Pia “Monte Marinai Schiavi e Società Padroni di Bastimenti e dell’Opera Pia “Chiesa di S.Maria del Lauro”. I mezzi per sostenerlo erano allora assicurati: dalla Provincia per L. 1622,54; dal “Monte dei Marinai” per L. 1000;  dalla Chiesa per L. 500; dal Comune per tutto il dippiù.

L’Ente Morale era sorto – come ho avuto modo di raccontare nel libro “Clericali e laici a Meta dopo l’Unità d’Italia” – nel tentativo “di trovare un sistema di equilibrio nei rapporti tra clericali e laici”, rapporti resi effervescenti dalla costituzione dell’Opera Pia “Chiesa di S. Maria del Lauro” (R.D. 30-1-1873) che di fatto aveva posto la nostra Basilica sotto il diretto controllo del Consiglio Comunale, con l’obbligo per di più di istituire un Asilo Infantile Femminile.

La vicenda dell’Asilo Infantile, con scontri senza esclusione di colpi e accese polemiche,  è stata quasi una costante della politica metese. Nel 1881 il sindaco Salvatore Ruggiero, messo in minoranza in Consiglio Comunale, venne costretto alle dimissioni. Nel 1956 l’ing. Francesco Liguori, Presidente dell’Amministrazione della Basilica, aveva fatto presente alle autorità che la nomina del settimo componente non era più dovuta, ma a ciò non venne dato seguito nonostante la presa d’atto da parte del Ministero dell’Interno.

In tempi più recenti (1996) lo scontro si rianimò a seguito del trasferimento dell’Ente in piazza Vittorio Veneto con una lunga, quanto mai sterile diatriba sul diritto all’uso perpetuo sull’edificio di piazza Salvatore Ruggiero. Nel 2000, all’inizio del terzo millennio, alcuni  genitori, pur di impedire il trasferimento dell’Ente nella nuova sede di piazza Veneto, occuparono l’edificio di piazza Ruggiero. Non mancarono i ricorsi al T.A.R. sia da parte del sig. Luigi Orbino, rappresentante della Basilica, sia ad opera di novanta tra genitori e insegnanti e dello stesso Consiglio di Amministrazione dell’Ente. Ricorsi tutti puntualmente respinti ma con tanto di parcelle per gli avvocati delle parti e del Comune!

L’ultima “invenzione” nel 2006: il lodo arbitrale tra Comune (sindaco dott. Bruno Antonelli) e Fondazione.

Lodo che è costato 18mila euro (spese per gli arbitri) più 9.383 euro (onorario per il legale della Fondazione ma pagato dal Comune!), più altre spese legali per ricorso alla Corte di Appello. Il tutto per concludersi con una transazione e l’accettazione del diritto all’uso trentennale dell’immobile di piazza V. Veneto. Al riguardo ogni commento pare superfluo.

Intanto, in data 4/9/2008, la Regione prendeva atto della trasformazione dell’Ente Morale in Fondazione,  iscritta nel Registro delle Persone giuridiche private al n. 216.

L’argomento delle suore, che tanto ha appassionato i “tradizionalisti” locali, ha tenuto banco finché queste, verosimilmente per mancanza di religiose, non hanno ritenuto di lasciare spontaneamente l’Ente.

Avevo scritto nell’ormai lontano luglio 2002: “Oggi, lungi dal recitare il de profundis per l’Asilo Infantile, è ragionevole credere che, nello spirito della lunga e nobile tradizione metese, sia possibile assegnare a questo Ente nuovi compiti nell’ambito di quel vasto campo dell’assistenza all’infanzia” (Cfr. “Clericali e laici”, p. 189). Forse mi sbagliavo: ora, varcato il Rubicone, il dado è tratto!

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